Tra il sogno e la realtà ci sono in mezzo i carri armati. Non roba da poco, detta così. E infatti dopo aver appreso dei piani della Difesa sulle aree militari piacentine, il comitato per la Pertite frena facili entusiasmi. «E’ positivo che il percorso abbia subito un’accelerazione – concede Marco Natali – ma sia chiaro: così come sono formulate nessuna delle due opzioni ci soddisfa». E aggiunge:
«Concliare un parco pubblico con una pista per i carri armati è impensabile».
Una presa di posizione ufficiale in realtà non c’è ancora (in molti del comitato sono in ferie). Tuttavia Natali ha ragionato delle due soluzioni proposte dal ministero con alcuni suo compagni. La prima ipotesi, quella del trasferimento delle funzioni del Polo di mantenimento sull’area dell’ex Pertite, non viene nemmeno presa in considerazione visto che, «come ha riconosciuto anche il sindaco, appare decisamente poco percorribile».
Il nodo della questione si sposta dunque sulla seconda soluzione, quella della razionalizzazione delle aree e degli immobili all’interno dell’ex Arsenale (barriera Genova). Benissimo, se non fosse che i militari ritengono necessario utilizzare anche una porzione dell’ex Pertite per la realizzazione della pista prova per carri con pensilina e recinzione. «Non si può fare un parco pubblico con in mezzo una pista per carri armati», ribadisce Natali. Convinto che nella trattativa che si aprirà (forse già in agosto) con le autorità militari, le istituzioni piacentine abbiano il dovere di spuntare una soluzione migliore. E cioé «tutta la Pertite libera, da ottenersi il prima possibile». Oltretutto, Natali non è convinto del tutto nemmeno dal dettaglio dei costi fornito dai parlamentari Foti e Polledri e pubblicato ieri su Cronaca: «A una prima occhiata mi pare che siano eccessivi e possano essere rivisti al ribasso».
Il comitato non sembra accettare compromessi e rigetta le accuse di atteggiamenti egoistici. «Non è vero che guardiamo solo alla Pertite, abbiamo sempre mantenuto una visione complessiva delle aree militari.Ma non possiamo dimenticare che quest’area è stata oggetto di un referedum con pronunciamento chiaro di 30mila piacentini».
Bene dunque l’accelerazione degli eventi sulla «strada per arrivare al parco», ma l’obiettivo è ancora lontano e passa attraverso step ben precisi. «I passaggi sono sempre gli stessi: ora più che mai nel Psc dovrebbe essere inserita l’opzione precisa del parco a verde. Torniamo a chiedere al Consiglio comunale di pronunciarsi».