Marco Beccari continua ad investire nello sport piacentino. Dopo aver tentato anche la strada del calcio, con un nulla di fatto a seguito della sua proposta di marzo di rilevare il Piacenza Calcio, mister Bakery si orienta prima sulla pallavolo C1 con l’acquisizione del volley Gossolengo per puntare alla promozione in B e tenta la stessa strada ora anche con il basket Roveleto.
L’ufficializzazione è arrivata questa mattina in una conferenza stampa che si è svolta presso la sede del Coni di Via Calciati. Per esigenze di campo la squadra giocherà a Fiorenzuola ma avrà l’obiettivo di andare in serie B.
La garanzia è il nome di Mario Boni che oltre ad essere dirigente e responsabile tecnico ricoprirà anche il ruolo di giocatore alla ricerca del 10° campionato vinto. Dunque una nuova avventura di un imprenditore piacentino per cercare di ottenere risultati importanti in uno sport come quello del basket che ultimamente a Piacenza raccoglie sempre più consensi.
CHI E’ MARIO BONI (fonte Wikipedia)
Mario Boni (Codogno, 30 giugno 1963) è un cestista italiano. È alto 2,00 metri e pesa 95 kg. Super Mario Boni è una guardia/ala dotato di un forte temperamento e una grande capacità di tiro dalla lunga distanza.
Cresce cestisticamente nelle giovanili della Fulgor Codogno e nel 1982 debutta in serie C2 con la Pallacanestro Piacenza. L’anno successivo passa alla Pallacanestro Vigevano dove gioca due stagioni (la prima in Serie A2, la seconda in B).
Ceduto alla Panapesca Montecatini (proprio la squadra contro cui aveva perso il drammatico spareggio salvezza), trova qualcuno che crede in lui: dirigenza e pubblico gli chiedono di portare la squadra ad alti livelli. Rimane in Toscana per nove anni (1985-1994), conquista prima la serie A2 ed in seguito, nel 1989, per la prima volta la Serie A1. Con la squadra toscana riveste il ruolo di capitano dopo la partenza di Andrea Niccolai, giocatore con il quale Mario, nei primi anni in Toscana, compone la coppia chiamata dai tifosi “i gemelli del Basket”, prendendo spunto dal nome del locale dove spesso si ritrova la squadra.
Nel 1993 vince il titolo di capocannoniere della massima serie (primo italiano a riuscirci 30 anni dopo Dado Lombardi).
Nel 1994 risulta positivo al doping per una puntura di ricostituente a base di nandrolone effettuata in piena estate dal proprio medico curante per motivi terapeutici. Viene comunque squalificato dalla Federazione Italiana Pallacanestro (FIP) per due anni. Si dichiara innocente e sulla vicenda scrive un libro dal titolo profetico: “Tornerò! più forte di prima”
Durante la squalifica emigra negli USA e si accasa prima nella United States Basketball League (USBL) con i Memphis Fire, poi nella Continental Basketball Association (CBA) con gli Yakima Sun Kings.
Ridotta la squalifica di qualche mese, ritorna a Montecatini, (in sua assenza retrocessa in A2, per il campionato (1995-96). L’anno seguente fa di nuovo le valigie e si accasa in Grecia all’Aris Salonicco con cui vince una coppa Korać e una coppa di Grecia in un anno e mezzo di permanenza. Qui diviene l’idolo dei tifosi, che si innamorano della sua grinta e del suo talento. Con il club greco in gravi difficoltà economiche, a metà campionato 1997-98 approda alla Virtus Roma dove rimane anche la stagione successiva. Qui si rende protagonista di un gesto che fa discutere: all’uscita dal campo di Pistoia, dopo aver appena affrontato la squadra di casa con la maglia di Roma, rivolge il dito medio verso i tifosi toscani che lo hanno insultato per tutta la durata dell’incontro a causa dei suoi lunghi trascorsi con la squadra di Montecatini, verso cui la rivalità è molto forte per ragioni campanilistiche. A Roma rimane coinvolto in un secondo caso di doping a seguito di un farmaco somministratogli dal medico sociale che si assumerà la piena responsabilità dell’accaduto.
Nel 1999 decide nuovamente di lasciare l’Italia per giocare in Spagna nella Liga ACB con i Los Lobos Cantabria, ma in terra iberica rimane per poco tempo e già nei primi mesi del 2000, si accasa a Roseto dove trascina la squadra in serie A1, contribuendo a centrare l’entrata nei play-off scudetto l’anno seguente.
Nel 2002 passa alla Sanic Teramo in Legadue, portando la squadra alla vittoria del campionato ed alla promozione diretta in Serie A. L’anno successivo è ancora a Teramo, dove disputa il campionato di Serie A e si conferma ancora una volta uno dei migliori marcatori italiani di tutti i tempi, raggiungendo la salvezza con la squadra abruzzese. Dopo la sua cessione, la società teramana deciderà di ritirare per sempre la maglia n°20.
Nel 2004-05 gioca a Jesi, in Serie A, e con la Virtus Bologna, in Legadue, per metà stagione, centrando la promozione. Nel 2005-06 torna a Montecatini, in Legadue, formando di nuovo la coppia con Andrea Niccolai. Nel 2006-07, a 43 anni, decide di scendere di una categoria. Dopo le avances di Brindisi, che gli offriva un biennale economicamente irrinunciabile, Boni però opta di avvicinarsi alla sua Codogno e sceglie l’Assigeco Casalpusterlengo, formazione che giocava nella tensostruttura del Campus, al villaggio San Biagio, con l’obiettivo di raggiungere la promozione in Legadue, la quale però non viene raggiunta. Nel 2006-07 è Pistoia a fermare i lodigiani alla bella della serie di semifinale play-off. Nel 2007-08 l’Assigeco di Super Mario si blocca, ancora in semifinale, contro Treviglio.
È uno dei pochi giocatori ad aver superato quota 10.000 punti nei campionati professionistici, il terzo nella storia del nostro basket ad andare oltre quota 11.000. Considerando il rapporto tra partite giocate e punti realizzati è il giocatore italiano che ha segnato di più in assoluto. Nonostante questo, la porta della nazionale è stata quasi sempre chiusa per lui, per i limiti caratteriali che lo hanno contraddistinto. Comunque in un’intervista il famoso coach Ettore Messina, che a suo tempo aveva prima convocato e successivamente escluso Boni dalla nazionale (Europei 1993) alla domanda su quale fosse il suo più grande rimpianto ha risposto non aver dato spazio a Mario Boni. Per la stagione 2008-09 si trasferisce a Piacenza, società che milita nel campionato di C Dilettanti (l’ex C1) e dove ritrova un altro grande: Hugo Sconochini. E, nella città che lo aveva visto esordire vent’anni prima, riesce a conquistare la vittoria nella coppa Italia di categoria e personalmente si aggiudica il titolo di capocannoniere (per lui addirittura 39 punti in finale) e di miglior giocatore della manifestazione. A fine regular season vince anche la classifica marcatori di Serie C Dilettanti, chiudendo il torneo con 25,5 punti a partita ed un totale di 715 in 28 gare disputate. E puntuale arriva anche la promozione in Serie B Dilettanti, ovvero l’ex B2. La stagione 2009-10 lo vede ancora una volta protagonista in campo, sempre con Piacenza, mentre allo stesso tempo commenta alcune gare delle squadre italiane impegnate in Eurolega sul canale satellitare SKY Sport. A fine stagione la squadra ottiene un’altra promozione, stavolta in Serie A Dilettanti, grazie anche ad un Boni che chiude nuovamente da miglior marcatore del campionato. Nel corso della sua carriera si è guadagnato il titolo di capocannoniere in ciascuna delle cinque maggiori categorie italiane, dalla A1 alla C Dilettanti. Nell’agosto 2010 Super Mario pur mantenendo il ruolo di dirigente sempre a Piacenza (che ritirerà la maglia nº 15), decide di scendere di nuovo di categoria fino al campionato di C regionale (sesta serie) ad Arese. Ma dopo questa brevissima parentesi dopo poche partite ritorna a calcare i campi delle categorie nazionali, in B Dilettanti a Monza all’età di 47 anni. Chiude la regular season 2010-2011 da miglior realizzatore del girone A di Serie B Dilettanti, con 17,8 punti a partita.
Famosa la sua esultanza: un aeroplanino che spesso viene usato contro di lui ironicamente dal pubblico avversario (“Facci l’aeroplano, Mario Boni facci l’aeroplano”) quando non brilla o perde le partite in parquet “nemici” come quelli di Siena e Pistoia.
Nazionale
Nel corso della sua lunga carriera arriva un’unica convocazione in Nazionale, in occasione di un’amichevole giocata a Siena, dove il pubblico lo accoglie con sonori fischi a causa della rivalità con la squadra di Montecatini nella quale Boni militava in quel periodo. L’incontro era Italia-Cecoslovacchia, terminato 75-57 per gli azzurri con 7 punti in 11 minuti per Boni.