Non sistema il cornicione del palazzo da otto mesi e così il Comune interviene e multa la proprietà. Ha dovuto sborsare 398 euro l’Agenzia del Demanio, ma le condizioni di Palazzo Costa Ferrari in via Carducci, l’immobile che ospita la commissione tributaria, sono le stesse dallo scorso 28 dicembre. Quel giorno i vigili del fuoco furono costretti a intervenire con l’autoscala in seguito alla pericolosa caduta sulla strada di calcinacci staccatisi dal cornicione del palazzo. Il marciapiede fu transennato in attesa che il Demanio, proprietario dell’immobile, intervenisse a sanare la situazione.
Invece oggi quelle transenne sono ancora lì a perimetrare un marciapiede che «sembra una discarica».
Queste le parole di Nuccio Butteri, titolare del ristorante Carducci. Il quale, il giorno in cui caddero i calcinacci, se la vide davvero brutta. «Per poco uno non mi arriva sulla testa». Butteri non è raggiante: «Da otto mesi la situazione è ancora la stessa e nessuno è intervenuto – dice – evidentemente si sono dimenticati». Il fatto è che tale situazione qualche disagio lo provoca, «non solo a me, ma anche a tutti i commercianti della zona». E così Butteri, dopo aver allertato senza esito chiunque potesse far qualcosa, si è rivolto perfino al comitato “La voce della Gente” di Sergio Pecorara, una sorta di patronato di marca Pdl. «Per prima cosa c’è un problema di decoro urbano in centro storico – riconosce il gestore – qualche mese fa ho investito rilevando il ristorante perché credo fermamente nelle potenzialità del centro storico. Però non è possibile lasciare una situazione del genere per otto mesi senza che nessuno intervenga».
Quella fetta di marciapiede, in effetti, si è trasformata in una latrina per i piccioni e cresce selvaggia erbaccia «che puntualmente viene rimossa dagli addetti di Enìa». Quanto ai disagi lavorativi, vi sono anche quelli, perché «pr i fornitori non è più possibile effettuare le operazioni di carico e scarico».
Lamentele che in questi mesi si sono susseguite a ripetizione. E per ora a nulla è valso l’intervento della polizia municipale che qualche tempo fa ha sanzionato il proprietario dell’immobile, ossia l’Agenzia del Demanio, ai sensi dell’articolo 30 del codice della strada, quello che riguarda la conservazione dei fabbricati, delle mura e delle opere di sostegno. Nel verbale è spiegata la ragione della multa: omette di compiere opere di manutenzione necessarie a non compromettere l’incolumità pubblica. L’Agenzia del demanio ha pagato il dovuto, ma palazzo Costa resta sempre ammaccato.