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Egregio Dott Bianchi,
appresa la sua volontà di confermare i tre posti per l’estate al reparto di Pediatria dell’ospedale di Fiorenzuola, le scrivo per esprimerle tutta la mia contrarietà in relazione a una decisione che giudico inopportuna e meritevole di nuove riflessioni. Motivo per cui sono a chiederLe di valutare in senso migliorativo la disponibilità già annunciata, portando a 5-6 il numero di posti letto messi a disposizione per la stagione estiva.
Le ragioni per cui non posso ritenermi d’accordo con la scelta da voi operata sono le seguenti:
– Dalle stime da voi forniteci risulta che la casistica media dei pazienti che afferiscono alla pediatria dell’ospedale di Fiorenzuola comprende tre macro categorie: 1. I bambini più grandi, prevalentemente con problematiche acute 2. I neonati con patologia e 3. I bambini stranieri in fase pre e post chirurgica, che rientrano nel “Programma assistenziale a favore di cittadini stranieri”, affetti da patologie di tipo cardiologico e cardiochirurgico. Secondo quanto da voi riportato i “flussi storici di domanda nel territorio della Val D’Arda nel periodo estivo hanno comportato un’occupazione media del reparto nei mesi di luglio e agosto, negli ultimi sei anni, compresa tra i tre e i sette posti letto”. Nel dato vi sono ricompresi: tra due e tre pazienti più gravi e tra uno e quattro pazienti afferenti alle altre due categorie che, evidentemente, non sono stati tenuti in debita considerazione al momento di valutare il ridimensionamento temporaneo del reparto. Ritengo, infatti, che – trattandosi di salute, e di salute di bambini – sia necessario considerare anche i neonati con patologie meno gravi e i bambini stranieri che rientrano nello specifico programma assistenziale e che sono prossimi, o hanno subito, un intervento. E’ altresì evidente che la garanzia del servizio deve essere prioritaria rispetto alle dinamiche di trasferimento del personale e alle esigenze manifestate dai singoli.
– Il reparto di Pediatria dell’ospedale di Fiorenzuola, come noto, rappresenta un punto di eccellenza per qualità dei servizi e capacità di rispondere alle esigenze dei pazienti. Per l’ospedale di Fiorenzuola la pubblica amministrazione ha investito ingenti risorse, garantendo ai contribuenti standard precisi. Venir meno a quegli standard è venir meno a impegni assunti nei confronti dei cittadini che, in prima istanza, sono i finanziatori e i fruitori dell’opera.
– Come sappiamo il Distretto di Levante ha tra gli elementi di criticità la mobilità passiva dei pazienti verso le strutture di Fidenza e Cremona. Mobilità che – è obiettivo condiviso – intendiamo contenere quanto più possibile per sfruttare al meglio le potenzialità dell’ospedale di Fiorenzuola, soprattutto in un’ottica di prossimità nei confronti dei pazienti. Ridurre posti letto equivale a incrementare la mobilità passiva, fatto che va nella direzione contraria all’indirizzo politico intrapreso e che vanifica le energie profuse per il contenimento del fenomeno.
Per queste ragioni esprimo quindi la mia ferma contrarietà per la decisione assunta. Contrarietà condivisa dai Consiglieri Provinciali nel corso della seduta di giovedì 30 giugno. Nei miei confronti, in qualità di Presidente della Conferenza Socio Sanitaria, era dovuta un’informativa preventiva in sede di Ufficio di Presidenza, il contesto deputato alla condivisione delle scelte, in cui si prendono le decisioni che riguardano le politiche territoriali in campo sanitario. Questo avrebbe consentito di coinvolgere preventivamente i Sindaci della Val D’Arda in una scelta che – lo ribadisco – non è innanzitutto gestionale, ma politica. Mi rammarico del fatto che ciò non sia accaduto e, nel contempo, la invito vivamente a mettere mano alla situazione per cercare di porvi rimedio, portando – torno a sottolinearlo – a 5-6 il numero di posti a disposizione in Pediatria per i prossimi due mesi.
Cordialmente.
Il Presidente della Provincia e Presidente della Conferenza Socio-Sanitaria
Massimo Trespidi