E’ previsto per martedì 12 luglio (alle ore 15) presso il Ministero per lo sviluppo economico, il prossimo tavolo di lavoro che prenderà in esame la crisi della Rdb, ma nel frattempo il fermento dentro e fuori dall’azienda non si placa. Dopo la protesta dei lavoratori, anche nel cda dell’azienda sono sorti i primi dissidi, in particolare tra l’amministratore delegato Renzo Arletti ed il rappresentante dei soci Augusto Rizzi. Proprio quest’ultimo si è dichiarato in dissenso con la linea intrapresa per rilanciare l’azienda. “La differenza di vedute per quanto riguara in particolare un punto: il piano di rilancio non può non comprendere l’attività dell’Rdb Hebel, del gas beton perché è oggi quella redditizia”. Altro aspetto che non convince Augusto Rizzi riguarda il mantenimento a tutti i costi della piacentinità della Rdb. Perché prima di tutto, per il socio storico dell’azienda, bisogna pensare a salvare il salvabile: “Capisco il tema della piacentinità, visto che la maggior parte dei posti di lavoro sono qui. Ma io non sono molto a favore della piacentinità intesa chissà come. E’ chiaro che il mio obiettivo è salvare l’azienda”
Infine Rizzi, pur riconoscendo che una delle cause dell’indebitamento è dovuto alla crisi che ha colpito il settore negli ultimi anni, ha poi precisato, criticando velatamente la dirigenza: “La Rdb dovrebbe avere la capacità di reagire meglio, con un’organizzazione commerciale, che era sicuramente molto efficiente ma che andrebbe ammodernata. E naturalmente puntando anche sull’innovazione o in termini di segmenti di mercato su cui andare o innovazione d prodotto e di processo. Questa è sempre stata la storia dell’Rdb e dobbiamo riprendere questa strada che è stata abbandonata negli ultimi anni”.