Regole precise che sono state trasgredite. L’assessore Katia Tarasconi nel rispondere ad un’interrogazione parla delle motivazioni che hanno portato all’esclusione delle volontarie Silvia Felice e Daniela Gatti dal canile comunale. Se ne fa una questione personale come se fosse stata una mia scelta dettata da motivi privati, spiega la Tarasconi ai nostri microfoni, ma la verità è che sono stati travalicati alcuni importanti divieti che hanno minato la fiducia tra il Comune e le due volontarie. Mancato rispetto dell’obbligatoria esibizione del tesserino di riconoscimento e degli orari di apertura e chiusura, violazione della distribuzione di cibo agli animali senza il permesso del veterinario delegato, accesso a laboratori nei quali non potevano entrare, e un rapporto di non collaborazione con i dipendenti della struttura.
Sul caso è intervenuto anche Filiberto Putzu del Pdl:
La questione delle 2 volontarie espulse dal canile non è di scarso rilievo. Infatti dalle motivazioni espresse dall’assessore Katia Tarasconi in merito al mancato rinnovo alle 2 animaliste del tesserino per accedere al canile municipale in qualità di volontario, emerge , ancora una volta, la vera natura di chi amministra la nostra citta da 9 anni. E cioè che tutto deve andare come decide il becero feudatario. Eletti per servire la collettivià e mediare tra tutte le istanze ed i pareri, hanno presto dimenticato il senso del loro mandato. Salvo elaborare dichiarazioni d’intento buoniste, il cui paradigma è la Carta Etica del Comune. Là dove si parla di “esprimere la voce del dissenso”, di “essere vicini ai cittadini, ascoltandone i problemi e facendosi carico delle istanze” , di “ fornire servizi d’alto valore sociale e di utilità alla collettività, senza alcun’arbitraria discriminazione”. Nel caso in esame niente di tutto ciò che pomposamente è stato enunciato viene fatto. A volontarie “storiche” entrambi appartenenti all’associazione Arca di Noè, animate esclusivamente da buona volontà e che da anni si occupano attivamente del canile, ma che hanno evidenziato e denunciato criticità nella gestione della struttura comunale, la risposta del sindaco e dei suoi gregari è stata l’espulsione. Espulsione motivata da assolutamente banali giustificazioni, peraltro basate su segnalazioni effettuate per larga parte dal subappaltante della gestione del canile. Infatti la gestione affidata per contratto dal Comune ad Iren (400.000 euro per il 2010), è stata affidata alla Cooperativa Geocard. Sulle modalità gestionale di tale cooperativa, ovviamente molto vicina all’Amministrazione, ci sarebbe molto da discutere. E’ utile ribadire che tale coop incamera 228.000 euro concordati per almeno 230 cani, quando invece risulta che gli animali ospitati siano attualmente meno della metà. Inoltre il comportamento del pesonale di Geocard, ripeto beneficiato di un servizio di subappalto, non risulterebbe congruo per alcuni atteggiamenti assunti. Probabilmente il controllo del gestore è sfuggito di mano, dipendendo in linea diretta da Iren, ed in linea sequenziale dal Comune di Piacenza. Sarebbe quindi meglio vigilare, da parte dell’assessore gregario, sul gestore piuttosto che sui volontari, e ritornare “umili e al servizio dei cittadini” accettando oltre che le lodi anche le critiche.
Filiberto Putzu, consigliere comunale del Comune di Piacenza