È stato portato a termine in questi giorni da Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo un grosso intervento di riabilitazione e perforazione pozzi finalizzato a rispondere all’emergenza idrica verificatasi nel distretto ugandese di Amudat, nell’arida regione del Karamoja. Grazie all’Ong piacentina, infatti, in breve tempo il numero di fonti idriche disponibili nell’area è stato aumentato: 34 pozzi riabilitati o perforati, per complessivi 245.000 litri di acqua al giorno a servizio di 46.500 persone, pari al 45% della popolazione del distretto di Amudat. L’emergenza idrica è stata provocata da anni di piogge irregolari e non abbondanti, ciò che ha causato un iperutilizzo dei pozzi esistenti e una maggiore usura e rottura delle pompe. Nei mesi scorsi, dunque, le autorità di Amudat hanno chiesto un aiuto per affrontare il problema della scarsità d’acqua che ha colpito tutto il distretto, mettendo in discussione non solo lo sviluppo dell’area ma la sopravvivenza stessa della gente. In risposta a quest’appello Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo insieme a Unicef ha dato la disponibilità immediata a effettuare le riabilitazioni necessarie e a incrementare il numero di fonti idriche con la perforazione di nuovi pozzi. “I nostri responsabili di Moroto – spiega Carlo Ruspantini, direttore dell’Ong piacentina – si sono subito attivati, recandosi sul posto per cercare di capire l’entità del problema e organizzare gli interventi di prima necessità in modo da dare, nei limiti del possibile, una risposta immediata”. Nell’intervento messo in atto da Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo la riabilitazione dei pozzi non funzionanti è stata considerata un’attività prioritaria per dare risposta all’emergenza. In totale, i pozzi riabilitati nel distretto sono stati 25, ciò che ha consentito a 36.500 persone di usufruire di fonti idriche nuovamente funzionanti, con un conseguente miglioramento delle condizioni di salute e una diminuzione del rischio di contrarre malattie idro-trasmissibili. Per superare l’emergenza si è proceduto inoltre alla perforazione di nuovi pozzi per l’acqua potabile. Dopo un’analisi idrogeologica preliminare, sono stati realizzati 9 nuovi pozzi. Su ciascuno di essi sono stati eseguiti test di portata, necessari per conoscere la quantità d’acqua disponibile al giorno, e sono state installate pompe manuali. Dei nuovi pozzi beneficiano complessivamente circa 10.000 persone.
Al fine di assicurare la sostenibilità dei pozzi nel lungo periodo, in questi mesi si è proceduto anche alla formazione di comitati di gestione delle fonti idriche, incaricati di mantenere in funzione gli impianti e di sensibilizzare la popolazione sul loro corretto utilizzo. “Anche con questo intervento – dichiara il direttore Ruspantini – il nostro impegno è stato indirizzato non solo a garantire in breve tempo la presenza e il corretto funzionamento degli impianti di approvvigionamento idrico, ma anche a coinvolgere la comunità locale e a sensibilizzarla e formarla sul corretto utilizzo delle fonti d’acqua. Ringraziamo tutti i sostenitori di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, che con le loro offerte hanno contribuito a rispondere anche a questa emergenza e a migliorare le difficili condizioni di vita della popolazione di quest’area del Karamoja”.