50° Stormo, oggi i 75 anni dalla fondazione

Piacenza. Si è svolta questa mattina all’aeroporto di S. Damiano la festa di compleanno del 50esimo Stormo, che compie oggi 75 anni. Creato nel 1936 a Roma e dopo tante vicissitudini tra cui la seconda guerra mondiale, quella del golfo e la guerra nei Balcani, è arrivato a questo pregevole traguardo.

Radio Sound

Il comandante dello stormo, il colonello navigatore Enrico Degni, ha colto l’occasione per salutare l’aeroporto, perché da luglio ricoprirà un incarico allo stato maggiore dell’aeronautica. Degni ha avuto parole di ringraziamento per tutta la comunità piacentina, per la splendida accoglienza, in una delle basi tra le più specialistiche presenti in Italia. Il colonnello ha inoltre rassicurato i presenti sul regolare svolgimento delle operazioni in Libia, sottolineando che i tornado ECR, destinati alla soppressione delle difese aree nemiche, stanno portando a termine i compiti loro assegnati.

La festa si è svolta in un momento particolare dello Stormo, sia per la missione sui cieli libici (l’ennesima dopo l’Iraq e i Balcani) che vede ancora impegnati i Tornado Ecr, sia per l’annuncio che il colonnello Enrico Degni lascerà a luglio il comando dello Stormo. E’ stato destinato allo Stato maggiore dell’Aeronautica. Degni ha ringraziato sia il personale di questo reparto unico nel panorma italiano ed europeo, sia i piacentini che lo hanno accolto fin da quando, tenente, giunso al 50°.

Il comandante ha anche ricordato comme la missione in Libia prosegua senza intoppi e che i Tornado portano a termine tutte le missioni assegnate, quelle per la soppressione della difese nemiche. Dopo un breve discorso, si è svolto il rinfresco in un hangar dove era anche stata allestita una mostra fotografica sulla storia del reparto.

Alla cerimonia, a cui hanno partecipato autorità civili e militari, era presente anche Fabrizio Castagnetti, il piacentino ex capo di Stato maggiore dell’Esercito. L’ex generale – il cui fratello Sandro è stato pilota proprio a San Damiano –  si è soffermato sugli sviluppi della missione in Libia: «C’è stato un errore iniziale dovuto al comando internazionale. Si è creata una No fly zone senza chiedersi se sarebbe servita a risolvere la situazione e cioè proteggere la popolazione civile. Un problema non risolto. Poi, c’è stato il problema dei danni collaterali (i cinque civili uccisi nell’ultimo bombardamento a Tripoli, ndr). Ora siamo in un cul de sac. Bisogna preparare la strada per far uscire Gheddafi dalla scena con la via diplomatica».

Gianfranco Salvatori