Commissione montagna, spopolamento nonostante 40 milioni di euro investiti

L’assessorato alla montagna della Provincia, dopo aver messo a disposizione i propri uffici per il supporto tecnico sulla redazione dei Psc Comunali (il cui valore e le cui funzioni – in base alla legge regionale – possono essere mutuate dal Piano territoriale di coordinamento provinciale), lancia il monitoraggio di tutte le iniziative per i territori montani: un bilancio dei fondi stanziati, del loro impiego e degli effetti che hanno avuto sul territorio per indirizzare le politiche future nell’ottica della condivisione di obiettivi comuni.

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I dati, raccolti in un documento riassuntivo, verranno presto illustrati agli amministratori del territorio in una giornata “di approfondimento concreto e di proposte – precisa l’assessore Patrizia Barbieri – per lo sviluppo della montagna”. “Un modo – sottolinea l’assessore – per accendere i riflettori sui comuni montani e per coinvolgere i sindaci in scelte condivise”.

Per aggiornare la commissione provinciale competente sulle novità avviate, questo pomeriggio è stata convocata una seduta ad hoc. Tra le iniziative che l’assessorato sta portando avanti, con il supporto di un ufficio dedicato, ci sono anche: l’approfondimento sulle zone franche urbane, “ancora di difficile realizzazione per mancanza di risorse a livello centrale” sottolinea Barbieri; la possibilità da parte delle grandi strutture di vendita di “adottare” i negozi di montagna. Tra i temi sul tavolo anche le prospettive del progetto “Vivasworld” di Carlo Devoti.

“Il sostegno tecnico dei nostri uffici, a disposizione per consentire ai municipi con meno di 5mila abitanti, che facciano parte di Unioni o Comunità montane, di attribuire al Piano territoriale di coordinamento provinciale il valore e gli effetti di Piano strutturale comunale, è una risposta di sussidiarietà alle esigenze della pianificazione – spiega l’assessore Barbieri –. Una risposta che consente ai comuni di alleggerire il carico tecnico ed economico di una partita importante come il Psc e strumenti correlati. Riteniamo inoltre che l’accompagnamento dei Comuni di montagna nella redazione del proprio strumento pianificatorio sia un modo per iniziare a ragionare in termini di territori allargati e un importante fattore di promozione di politiche di area vasta”. “Per quanto riguarda – sottolinea l’assessore – il monitoraggio in atto, pur nella salvaguardia delle competenze e degli specifici indirizzi di ciascun assessorato, si vuole monitorare per coordinare l’azione dei vari settori. Dalla protezione civile alle infrastrutture, dall’agricoltura al turismo la mappatura consentirà di avere a disposizione un quadro dei fondi stanziati, il loro impiego e il risultato territoriale espresso. Una sinergia tra assessorati che pensiamo possa dare un contributo importante per la convergenza verso obiettivi condivisi, l’ottimizzazione delle risorse, la promozione di politiche d’ambito”.