Drammatica conferenza stampa per l’allenatore dell’Albinoleffe che a gennaio era stato operato per un tumore e che adesso deve fare di nuovo i conti con il riacutizzarsi del male. L’allenatore non ce la fa a nascondere il proprio turbamento interiore e si deve fare forza per giocare la partita più difficile: quella della vita. A gennaio il primo stop a causa di un tumore, poi il rientro quasi a tempo di record. Adesso, però, il riaffacciarsi del male torna a fare paura. Mondonico, simbolo del calcio italiano (detiene il record di cinque promozioni in serie A), ha bisogno di due settimane di tempo. Solo dopo potrà prendere impegni e annunciare se resterà sulla panchina della squadra bergamasca: “Ho conosciuto un avversario particolare in corso d’opera – dice – ma non posso ancora dire di averlo sconfitto. Convivere con il pensiero di qualcos’altro oltre all’Albinoleffe non è affatto semplice. Come faccio a regalarvi certezze se non sono sicuro di essere qui tra un mese?”. Mondonico, in carriera, ha allenato la Cremonese, il Como, l’Atalanta, il Toro, il Napoli, il Cosenza e la Fiorentina, conquistando cinque promozioni in serie A. Una grande tempra, coraggio da vendere e tanta gavetta alle spalle. Icona dei tifosi della Fiorentina, che ha riportato in A nel 2004, e di quelli granata: nessuno dimentica la sedia alzata in segno di protesta contro l’arbitro, nella finale di Coppa Uefa del 13 maggio ’92 persa contro l’Ajax di Van Gaal. Fino ad arrivare alla salvezza ottenuta quest’anno con l’Albinoleffe, proprio a spese del Piacenza. “Vivere ora per ora è difficile. E sicuramente le due ore che abbiamo vissuto con il Piacenza sono state toste”. Ora dovrà affrontare la partita più dura, quella contro il male oscuro, per il quale il “Mondo” si prende tempo per mettere a punto gli schemi con il quale affrontarlo. Auguri!