Prevista per domenica 12 giugno, ore 11, l’annuale commemorazione presso la colonia di Rovegno, in alta Val Trebbia. Si celebrerà una messa per i caduti e si potrà cogliere l’occasione per visitare ciò che resta della meravigliosa costruzione dell’arch. Nardi, destinata ad ospitare i bambini genovesi e che ebbe questa funzione dall’agosto del 1934 al luglio del 1943.
IL COMUNICATO DI PINO DE ROSA
A partire dall’inverno del 1944 Rovegno divenne base partigiana della cosiddetta “divisione Chichero” che, secondo la storiografia agiografica resistenziale, organizzò nel complesso un ospedale. In verità il luogo divenne luogo di detenzione, tortura e soppressione di militari tedeschi e della Repubblica Sociale nonché di civili considerati vicini al Fascismo. Non di rado era la base per sequestri di persona, organizzati dai partigiani, che rilasciavano poi i sequestrati a seguito di pagamento del riscatto. Una targa apposta all’esterno dell’edificio, ricorda 160 cadaveri ritrovati nei boschi circostanti, ma sicuramente i morti sono di più. Un documento della Questura di Genova del 1946 parla di 600 fucilati, come riportato anche da Pansa nelle sue pubblicazioni. La commemorazione non rientra, come è ovvio, nei programmi “istituzionali” di alcuna celebrazione ma richiama ogni anno un numero sempre maggiore di donne ed uomini che, con deferente rispetto, recandosi a commemorare i caduti per l’Onore d’Italia, rivendicano il diritto alla verità ed alla giustizia. La visita però è anche un occasione per visitare la colonia che, pur presentandosi oggi come un edificio in completo stato di abbandono, alla mercè di vandali d’ogni sorta, conserva tuttora il suo fascino e trasmette nonostante tutto l’idea di qualcosa di maestoso, organizzato, funzionante, efficiente ed operoso. Dista da Ottone meno di 10 km, a 1000 metri di altezza, su un altopiano di circa 7 ettari. Al catasto urbano del Comune di Rovegno risulta intestata al Commissariato Provinciale della Gioventù Italiana del Littorio. L’edificio ha un volume complessivo di 28.709 metri cubi, 3 piani, circa 1800 metri quadrati per piano, 578 posti letto. Quest’anno sarà presente anche l’Arch. Paolo Camaiora da Carrara con il suo volume: “Le colonie marine del littorio sulla costa apuo-versiliese” uscito dalle stampe circa 3 settimane fa. Un volume dai contenuti finalmente esaustivi sull’argomento e riccamente illustrato. Invitiamo chi volesse unirsi al nutrito gruppo di piacentini che puntualmente si reca alla colonia a prendere contatto inviando una mail al seguente indirizzo: pino.derosa@vodafone.it