Il sindaco Roberto Reggi invita i piacentini ad andare a votare per i referendum: “Le consultazioni di domenica e lunedì – dice – saranno l’occasione per dare prova di quell’esercizio di etica civile che sta alla base delle società democratiche. Il referendum è un diritto previsto espressamente dalla Costituzione e rappresenta un’essenziale e diretta manifestazione di volontà del popolo sovrano”.
Aggiunge il sindaco: “Soprattutto quando sono in gioco beni comuni e diritti fondamentali, costituzionalmente tutelati, la manifestazione del voto è anche un dovere di solidarietà politica e sociale, a cui nessuno, mi auguro, si sottrarrà. Nel suo essere diritto e dovere, il voto costituisce non solo la più alta conquista della modernità, ma il mezzo con cui ognuno di noi può contribuire, nell’ottica di una democrazia compiuta e partecipata, alle scelte fondamentali che investono il nostro Paese e il nostro futuro”.
“Infatti – prosegue il primo cittadino – il diritto al voto è il frutto di un faticoso percorso, ma anche un dovere che necessita ogni giorno di ulteriori e nuove consapevolezze. Il referendum di domenica e lunedì, che nella nostra città si distinguerà per la presenza accanto a quelli nazionali di un quesito, quello sulla Pertite, che riguarda in modo specifico la nostra comunità, rappresenta un importante segnale per riaffermare la nostra coscienza civica. E’ fondamentale l’opportunità di un coinvolgimento diretto, partecipato e vivo, perché ognuno possa esprimere le proprie convinzioni, con responsabilità e senso di appartenenza a una Repubblica che sull’espressione libera del proprio pensiero fonda le sue radici”.
A tale proposito, il sindaco cita queste parole di Carlo Azeglio Ciampi: “È ovvio che l’astensione è legittima, ma io ho votato per la prima volta a 26 anni, perché prima in Italia non era dato, e da allora l’ho sempre fatto perché considero il voto una conquista e un diritto da esercitare”.
“Credo che questo sia un insegnamento prezioso”, conclude il sindaco, aggiungendo: “I quesiti referendari ci coinvolgono direttamente e su questi temi nessuno può sentirsi estraneo, perché riguardano il bene comune. Domenica e lunedì sarà un’occasione per prendere in mano il nostro presente e parte del nostro futuro. Andiamo dunque a votare, evitando che un grande strumento democratico come il referendum possa tradursi in una sterile quanto superficiale rinuncia”.