CARTA ETICA – Il Comune di Piacenza adotta il documento per favorire la “civile convivenza e la legalità in città”. Il consiglio comunale ha infatti passato in esame le tre pagine di Carta etica, una sorta di manifesto per politici e cittadini sulla convivenza all’interno della città, in occasione anche della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia e in omaggio a Piacenza primogenita. Tre pagine, si diceva, in cui ci si impegna a “lavorare insieme per la crescita della coscienza e della capacità di critica degli individui” ad essere vicini “ai cittadini e agli emigrati, ai bambini e ai giovani” a “sostenere gli anziani” favorendo “la parità dei genere ed il bene comune, dando un esempio di dialogo, collaborazione, attenzione e rispetto reciproco”. Per dirla con le parole del sindaco, Roberto Reggi, una Carta che impegna tutti “a mordersi la lingua una volta in più prima di dire le cose” da consegnare al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la sua visita a Piacenza prevista per ottobre.
Ma le critiche sono piovute copiose dalle minoranze. Giovanni Botti (Pdl) ha infatti denunciato come “si siano spesi tra gli 8 e i 10.000 euro tra commissioni e consigli comunali per fare una brutta copia dello Statuto del consiglio comunale” dimostrazione, secondo il pidiellino, “che la politica delle parole è una perdita di tempo”.
Anche il capogruppo del Pdl, Marco Tassi, si è scagliato contro la Carta, “voli pindarici- li ha definiti- che ci fanno perdere tempo e soldi”.
Ma il primo cittadino rilancia: “Lo statuto è un punto di riferimento, la Carta si rivolge a tutti i cittadini e l’ambizione è quella di coinvolgere tutta la città, da Federico Ghizzoni (Unicredit) a Luciano Monari (già vescovo della Diocesi Piacenza- Bobbio e cittadino onorario). Vogliamo provare a rilanciare il territorio partendo dalla sfera personale, sottoscrivendo tutti un impegno che va oltre il ruolo responsabile politico. La crescita della città non è fatta soltanto di fattori economici ma che ha anche a che fare con la crescita culturale e che passa tra le relazioni tra le persone.
Si andrà in periodo agitato con le elezioni del prossimo giugno e, almeno tra di noi, morsichiamoci la lingua una volta di più”.
L’appello di Reggi, che ha anche aperto per riportare tutto in commissione e ripresentare la Carta fra qualche settimana in consiglio, non sembra aver trovato il favore del Pdl che ha rigettato la proposta della Carta (tranne Luigi Salice, che ha votato a favore, insieme con la maggioranza di Pd, Prc, civiche, Gruppo misto, Udc e Pc libera).
I DISABILI CONTRO L’ASSESSORE PALLADINI – L’assessore Palladini “si è dimostrata per quello che è, cinica e insensibile e con poca umiltà”. Ad affermarlo è uno dei diversamente abili residenti nel complesso Acer di via Neve, Leonardo Giardino, dove è di scena il progetto del Comune di Piacenza per il vicinato solidale, ovvero la convivenza di anziani e disabili con studenti universitari che, durante la settimana, dedicano un monte ore al servizio dei non autosufficienti.
Tutto questo si è spezzato questo weekend quando sui muri dello stabile sono apparse scritte ingiuriose, “storpi andatevene”, su cui sono in corso le indagini delle forze dell’ordine.
La denuncia di Giardino è quindi arrivata anche all’assessore alle Politiche sociali, Giovanna Palladini, che questa mattina si è recata in via Neve per un sopralluogo: “Palladini si è dimostrata per quello che è, cinica e insensibile e con poca umiltà- riferisce Giardino- ci ha fatto capire che le scritte le abbiamo fatte noi. Ha detto ‘Se non state bene qui potete fare domanda di cambio alloggiò. L’amministrazione conosce bene i nostri problemi che si protraggono da anni, i ragazzi fanno feste tutte le sere e noi non dormiamo. Si sapeva sarebbe successo qualcosa prima o poi e poi, quando è successo, l’amministrazione cerca di minimizzare. I ragazzi devono avere regole e controlli perché noi non siamo contro la convivenza, ma i ragazzi devono essere controllati”.
A stretto giro di posta l’assessore replica: “Il fatto è molto grave, ingiurioso e offensivo ma questo non affossi il fiore all’occhiello del sistema universitario, come questo complesso residenziale per il vicinato solidale”. Stando a Palladini, “i monitoraggi sono continui e vengono costantemente raccolti giudizi scritti sul progetto. E tutti sono più che positivi”. E’ innegabile però la situazione di tensione che si è venuta a creare entro le mura di via Neve, ecco perché Palladini stessa ammette che “è in corso di valutazione se mantenere l’ il progetto o portarlo in altro luogo”. Attualmente 18 sono gli studenti che vivono nel complesso Auser e 10 i nuclei familiari che annoverano componenti affetti da disabilità o anziani.