Per il ciclo “Altro novecento” stasera alle 21 alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, si terrà la presentazione de Il viaggiatore leggero, la raccolta degli scritti di Alexander Langer dal 1961 al 1995, anno della sua morte a Firenze. Tra gli ospiti Goffredo Fofi, illustre critico cinematografico e direttore del mensile Lo straniero, che ha curato l’introduzione dell’opera, avendo conosciuto Langer a tal punto da considerarlo un amico.
Alexander Langer è nato a Sterzing (Vipiteno-Bolzano) nel 1946 ed è morto suicida a Firenze nel 1995. Ha dedicato l’intera vita all’impegno sociale e civile, dall’adolescenza cristiana al Sessantotto alla militanza in “Lotta continua”, dall’ecologismo al pacifismo e alla solidarietà tra Nord Sud e Est del mondo, che si è concretizzato nei suoi ultimi anni in una presenza sul campo e senza mai risparmiarsi nei luoghi tragici della guerra nella ex Jugoslavia. Eletto a diverse cariche istituzionali, da quelle locali fino alla presidenza del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Langer non si è lasciato imprigionare nella routine e nell’autoconservazione della politica corrente, mantenendo uno sguardo in grado di vedere lontano nella difficoltà della convivenza contemporanea e nella minaccia che pesa sulla vita della Terra, praticando uno stile di vita quotidiano che non contraddicesse le convinzioni proclamate e anzi ne offrisse una prima verifica e conferma. La “riconversione ecologica” di cui ha parlato, nelle sforzo di tenere insieme drammatici contrasti del presente e futuro possibile, investe il modo di vivere di ciascuno di noi. Come ha scritto Goffredo Fofi nella “Introduzione” al libro, Langer ci ha insegnato “a piantare la carità nella politica. Proprio piantare, non inserire, trasferire, insediare. E cioè farle mettere radici, farla crescere, difenderne la forza, la possibilità di ridare alla politica il valore e la responsabilità di uno e di tutti verso la cosa pubblica, il bene comune, verso la solidarietà tra gli umani e tra loro e le altre creature”.