\”Il Berlusconismo è decotto\” parola di Antonio Pennacchi oggi a Piacenza

Antonio Pennacchi ne è convinto: «Il “Berlusconismo” è decotto». E aggiunge: «Sarò felice quando Berlusconi si ritirerà a vita privata».

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Ma altrettanto convintamente ammonisce: «Pensare però che allora tutti i nostri guai saranno finiti è sbagliato. Anzi, è un atto crimonoso. Non è il premier l’origine dei nostri mali, la democrazia era già ammalata da tempo».

Basco in testa e sigaretta quasi sempre accesa, piuttosto burbero come appare in televisione, ma anche diretto e ficcante nel commentare il quadro politico italiano, lo scrittore Premio Strega

2010 con il libro “Canale Mussolini” e autore di “Mammut” è intervenuto ieri all’auditorium Sant’Ilario, ospite dell’Associazione politico-culturale 360. In sala erano presenti anche la parlamentare del Pd Paola De Micheli e il sindaco Roberto Reggi. Un quadro con tante ombre e pochissime luci, quello tracciato dal “fasciocomunista”

Pennacchi. «Una società bloccata» che secondo l’ex operaio potrà essere risollevato solo attraverso «un patto costituzionale per l’Italia che vada oltre gli steccati politici del Novecento».

«Berlusconi è in declino, basta vedere quanto succede a Milano e a Napoli – ha detto Pennacchi – Ma neppure il Pd prende piede».

Pennacchi ha ragionato sulla «crisi del sistema dei partiti così come lo abbiamo conosciuto dal 1945 ad oggi».

A chi gli ricordava che la sua corsa a sindaco con il Fli alle ultime comunali di Latina è stata un flop, Pennacchi ha ribattuto: «E’ vero, a Latina abbiamo preso pochi voti, ma achissenefrega, un lavoro ce l’ho già. Si trattava della mia città e chi altro poteva lanciare questa proposta se non io».