Stefano Bruzzi \”La Poetica della neve\”, esposizione alla Ricci Oddi

Nel centenario della morte di Stefano Bruzzi (Piacenza 1835-1911), la Galleria Ricci Oddi propone un’esposizione significativa sul più importante pittore piacentino tra XIX e XX secolo, la cui opera risulta di fondamentale importanza per lo sviluppo, non solo in Emilia, delle nuove ricerche sul vero. Dal 22 ottobre 2011 al 19 febbraio 2012, la galleria ospiterà “La poetica della neve” di Stefano Bruzzi. Intento della mostra sarà permettere una riflessione attenta ed approfondita sull’opera di un Artista di primo piano, scelto nei momenti di più intensa creatività.

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LA MOSTRA

Stefano Bruzzi (Piacenza, 1835-1911) fu in vita pittore di successo e di ambíti riconoscimenti, soprattutto dagli anni Ottanta dell’Ottocento, apprezzato nei suoi temi bucolici dove pastorelle e greggi, contadinelli, bovini e muli sono protagonisti, interpretati con sentimento profondo della vita dell’Appennino piacentino.

Le sue composizioni più riuscite divennero icone dell’egloga campestre, del sentimento intimo e sincero della natura, moltiplicate e diffuse nelle svariate repliche di cartoline, riproduzioni fotografiche (Fusetti, Alinari , Brogi) e anche incisioni (Alberto Maso Gilli, Celestino Turletti). In realtà, la ricostruzione della parabola creativa dell’Artista, ricomposta da Ferdinando Arisi e da Andrea Baboni in occasione della cura del Catalogo Ragionato dell’opera (Piacenza, Tip.Le.Co., 2000), ha permesso di approfondire circa trent’anni della produzione giovanile dispersa in collezioni private e sino a questi ultimi tempi pressoché sconosciuta; un percorso stilistico di straordinaria importanza nel suo fondamentale apporto al rinnovamento della nuova poetica del “vero”, in una ricerca che, ad una lettura critica attenta, va senza dubbio intesa come tra le più avanzate allora in Italia.

Con tale premessa, l’esposizione che si presenta, da tenersi presso la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, si propone di far conoscere quei momenti particolari della  poetica di Bruzzi accomunati dalla tematica del paesaggio innevato in cui l’Artista esprime una particolare complessità e ricchezza di raggiungimenti stilistici.

Dal 1870 ai primi anni Ottanta – arco temporale in cui è compresa la maggior parte delle opere esposte – pastorelli e pecore, contadini e spaccalegna nella fatica del lavoro quotidiano, interpretati nella luce tersa e cristallina del paesaggio innevato, assumono valori pittorici e stilistici di profonda suggestione. Il biancore luminoso della neve avvolge ogni cosa intorno e l’abituale scenario appare all’Artista come trasfigurato. Gli azzurri, violetti e rosati del manto nevoso si accendono e si spengono con il variare della luce e le sagome di uomini ed animali, protagonisti della scena, assumono un nuovo risalto nelle colorazioni, proiettati contro quei cieli limpidi e profondi dove la luce si riverbera.

L’esposizione comprenderà alcuni capolavori ritrovati: Prime giornate di bel tempo , esposto a Milano, presso la Società per le Belle Arti di Brera nel 1872; il mirabile Spaccalegna, datato 1873 ; Mulattieri dell’Appennino, in due suggestive versioni databili intorno al 1875; In cammino ; Ritorno all’ovile e La mandria sperduta, presentato all’Esposizione Nazionale di Milano nel 1881, giudicato dal “macchiaiolo” Nino Costa come “uno dei migliori quadri dell’esposizione…per carattere, sentimento intimo, e sincero della natura”.

Alle più importanti opere saranno affiancati i deliziosi e freschi bozzetti di studio, dipinti dal vero, utilizzati dall’Artista per le più vaste composizioni elaborate in studio. Alcuni disegni di pregevole fattura mostreranno la prima ideazione di figure poi riprese nei dipinti.

Mostra e catalogo dell’esposizione saranno curati da Andrea Baboni, storico e conoscitore della pittura italiana del XIX secolo.