«Lo sfruttamento di prostitute crea un danno economico e di immagine alla città». E’ con questa motivazione che il Comune ha stabilito di costituirsi parte civile nel processo contro gli aguzzini di due lucciole inserite nel programma di recupero “Oltre la strada”. E’ la seconda volta dal 2007 – da quando cioè l’amministrazione comunale ha avviato il percorso di recupero per donne sfruttate – che l’ente decide di percorrere la via legale in difesa dei propri interessi e dell’immagine del territorio e della comunità.
Nella delibera di giunta si entra nel dettaglio delle ragioni che hanno indotto il Comune a costituirsi in giudizio. «La tratta clandestina di immigrati avviati alla prostituzione contribuisce all’allargamento della presenza di organizzazioni malavitose sul territorio, compromette lo sviluppo economico, nuoce all’attività di promozione, salvaguardia e sviluppo dello stesso territorio cittadino».
Dall’osservatorio comunale (e non solo) si evince come «il triste fenomeno in questione si manifesta principalmente nella zona del polo logistico, una zona in forte espansione».