E’ stata presentata stamani in Provincia una indagine realizzata dalla regione Emilia Romagna per la mappatura dei Centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio e suddivisi per provincia. Un ampio ed esaustivo lavoro cominciato nel 2007 e che si è andato aggiornando anno dopo anno. Alla presentazione hanno partecipato l’assessore regionale alle Politiche Giovanili Donatella Bertolazzi, Massimiliano Dosi, il coordinatore del progetto Giampietro Pecci e la dirigente della provincia Marinella Maffi, a cui è stata affidata l’illustrazione della situazione relativa alla nostra provincia.
“Un lavoro importante – ha sottolineato l’assessore Dosi – dal quale emerge una situazione estremamente positiva della nostra realtà locale. Da questi numeri nasce anche lo stimolo a guardare queste realtà con maggiore attenzione e un invito a tutti i Comuni a prevedere, all’interno delle proprie deleghe, anche quella alle Politiche giovanili “. Il fatto che Piacenza si sia rivelata una territorio particolarmente vivace e attivo è stato anche sottolineato da Giampietro Pecci che si è detto sorpreso dalla nostra realtà che conta ben 105 realtà suddivise in 26 dei 28 comuni della provincia.
Per Centri di aggregazione giovanili si indicano quei luoghi fisici in cui i giovani in età 15/30 si incontrano e si intrattengono per sviluppare competenze in attività di tipo creativo, culturale, ludico sportivo, di informazione e di formazione finalizzate alla promozione dell’agio e alla prevenzione del disagio. Luoghi in cui si lavora mirando all’empowerment delle competenze giovanili utilizzando le metodologie della programmazione dal basso, della progettazione partecipata e dell’educazione tra pari.
Ma chi sono i giovani frequentanti : Il 55,5% dei SAG (Spazi di aggregazione giovanile) in provincia di Piacenza è frequentato giornalmente da meno di 30 ragazzi; si tratta di un’utenza in netta prevalenza maschile (61,7% contro un 29,6% a maggioranza femminile); solo nel 3,7% dei SAG la partecipazione è paritaria.
Nel 38,3% dei casi l’accesso è libero, in una quota analoga del campione è prevista un’iscrizione a pagamento per la partecipazione alle attività. Le attività sono prevalentemente di svago e di tipo educativo: in queste aree si registra una media16 rispettivamente di 3,61 e 3,39, sensibilmente superiore al livello regionale.
Nello specifico, sono le parrocchie/oratori i SAG maggiormente focalizzati rispetto a tale tipologia di attività (3,76, indice di attività svolta con frequenza elevata), i CAG tradizionali (3,72) e, in misura minore, le polisportive (3,50, frequenza abbastanza elevata) e le associazioni culturali (3,30).
Un’ultima considerazione riguarda la frequenza con cui i SAG hanno ottenuto finanziamenti da soggetti diversi dalla Pubblica Amministrazione, mantenendo come periodo di riferimento l’ultimo triennio.
In provincia di Piacenza si segnala come questo sia avvenuto nel 36,3% dei casi, contro il 47,9% registrato a livello regionale. Rispetto ai soggetti finanziatori a prevalere siano le fondazioni, le aziende, le banche e i privati cittadini; e le fondazioni, rispetto ad altri territori, assumano in questa provincia una posizione di assoluto rilievo.
“Questo lavoro – ha detto nelle conclusioni l’assessore regionale Donatella Bertolazzi – serve anche e soprattutto per centrare le politiche e per mettere a punto un lavoro di interventi di sostegno e finanziamento puntuali per evitare la dispersione di risorse”