Nuova azione legale nei confronti del sindaco Roberto Reggi, presentata dall’avvocato Paolo Francesco Calmetta. Questa volta l’avvocato, titolare della Porta Borghetto S.r.l. ha denunciato il primo cittadino per le dichiarazioni rilasciate ai mezzi stampa.
Di seguito il comunicato rilasciato dallo studio legale dell’avvocato Poalo Francesco Calmetta:
Le dichiarazioni fatte del Sindaco con il proprio comunicato stampa e pubblicate su Libertà e Cronaca in data odierna sono ritenute altamente lesive della reputazione personale e professionale dell’Avv. Calmetta, che ha deciso di presentare ed ha già preparato un’altra denuncia contro il sindaco, questa volta per diffamazione e mendacio.
Falsa è, difatti, la dichiarazione che Porta Borghetto S.r.l. abbia venduto sin dal giugno 2009 a Trade Park S.r.l. quella porzione di Area Ex Acna su cui la stessa Porta Borghetto S.r.l. voleva eseguire lo sviluppo immobiliare. I rapporti tra le due società in quel periodo hanno riguardato esclusivamente un immobile differente con tanto di rogito (che basta saper leggere).
Viceversa, in seguito alla illegittima revoca dell’autorizzazione alla bonifica da parte del Comune, notificata alla società in data 29 dicembre 2010, Porta Borghetto S.r.l. è stata messa in liquidazione volontaria dalla propria compagine sociale, visto che, senza le necessarie autorizzazioni amministrative, lo scopo sociale non era in quel momento realizzabile. E’ stato nominato come liquidatore un professionista internazionale di interim management che, come suo specifico compito di legge, ha proceduto a liquidare i beni della società ed in questo ambito, dopo aver ripreso i contatti a suo tempo in essere con Trade Park S.r.l., ha perfezionato un contratto in data 22 febbraio 2011 che prevede, a determinate condizioni, la cessione dell’immobile oggetto dello sviluppo immobiliare.
Altrettanto falsa è la dichiarazione del sindaco che Porta Borghetto S.r.l. ha lasciato l’Area ex Acna in stato di pericolo.
Per ciò che concerne la porzione di area di proprietà del fallimento NewCo, il Comune ha dichiarato NewCo inadempiente ai propri obblighi di bonifica il 8 febbraio 2010 e, contestualmente, si è impegnato ad eseguire i lavori di bonifica al suo posto. Salva la rimozione di alcuni cumuli nel giugno 2010, il Comune da quel momento non ha fatto più niente, pur avendo dichiarato il proprio subentro.
Per ciò che concerne la porzione di area del Comune è lo stesso Comune, come qualsiasi proprietario, a doversene fare carico.
Riguardo, infine, la porzione di area di Porta Borghetto, l’ordinanza di revoca giunta a conoscenza di Porta Borghetto S.r.l. in data 29 dicembre 2010, con il quale il Comune comunicava di intervenire in proprio nella bonifica a partire dal 1 gennaio 2011, aveva efficacia proprio a far data da tale ultimo giorno. Con due giorni di preavviso, pertanto, Porta Borghetto S.r.l. ha dovuto lasciare il cantiere per ordine del Comune, due giorni nei quali non si è verificato (né è stato constatato da parte di alcuna amministrazione pubblica) un pericolo per la salute pubblica derivante dall’inquinamento dell’Area stessa.
Pertanto l’Area ex Acna, da bonificare integralmente, non era nella disponibilità di Porta Borghetto se non per la porzione di sua proprietà, porzione che è stata rilasciata e consegnata al Comune in buon ordine e senza alcun pericolo il 31 dicembre 2010. Quello che è successo dopo è responsabilità esclusiva del Comune.
Il Sindaco, evidentemente, avendo compreso solo ora della possibile esistenza di un pericolo per la salute pubblica cerca di spingere su Porta Borghetto S.r.l. la propria esclusiva responsabilità sia giuridica che politica ed anche di questo Porta Borghetto S.r.l. e l’Avv. Calmetta chiederanno ragione a lui personalmente nelle aule del Tribunale.
L’Avv. Calmetta ricorda anche che il Comune, ad oggi, attraverso il Sindaco, l’assessore responsabile ed alcuni dirigenti ha soltanto parlato e non fatto alcunché per la bonifica. Porta Borghetto S.r.l. e l’Avv. Calmetta tanto ingiustamente lesi dalle false affermazioni del Sindaco, hanno pagato di tasca propria al Comune circa Euro 700.000,00 di oneri di urbanizzazione ed una somma eccedente Euro 2.000.000,00 per l’esecuzione della bonifica. Esecuzione che era in corso regolarmente e senza alcuna contestazione all’ adempimento corretto agli obblighi di bonifica quando il Comune, per motivi tanto illeciti quanto inspiegabili, ha deciso di revocare l’autorizzazione medesima, obbligandosi ad eseguire la bonifica in proprio e poi non facendo più nulla.
In estrema sintesi, i privati hanno fatto e pagato, il Comune ha soltanto parlato diffamando e creato pericoli per la salute pubblica.”