Alla vigilia della presentazione da parte dei parlamentari europei degli emendamenti al cosiddetto “Pacchetto Qualità” – una serie di norme che riguardano sia le produzioni di qualità, come le DOP e le IGP, sia gli standard di commercializzazione dei prodotti agroalimentari – Luigi Sidoli, Direttore di Confagricoltura Piacenza torna a sottolineare alcune criticità che erano già state a suo tempo rilevate e sulle quali Confagricoltura chiede di porre massima attenzione in questa delicata fase. “Resta di notevole importanza – precisa Sidoli – la proposta di inserire tra gli standard di prodotto l’origine della materia prima agricola, ferma restando la necessità di darne una precisa definizione, peraltro già elaborata dai coordinamenti delle Organizzazioni agricole e cooperative europee (Copa Cogeca), che tenga anche conto delle decisioni che verranno prese nella proposta di regolamento sull’etichettatura in discussione al Parlamento europeo. Senza quest’accorgimento – prosegue Sidoli – si rischia che un pacchetto di norme volto a tutelare chi persegue i più elevati standard qualitativi, sostenendo per questo costi di produzione elevati, non veda riconosciuto ed evidenziato il vero valore aggiunto della proprio lavoro”. Confagricoltura ha espresso apprezzamento per il ruolo che viene dato ai Consorzi di tutela nel controllo della produzione. “Nel “pacchetto qualità” – sottolinea Sidoli – ci sono però alcuni punti, anche per quanto riguarda le produzioni DOP e IGP, che suscitano perplessità: in primo luogo il fatto che non viene assolutamente trattato il problema del doppio livello economico e di distribuzione del Dop e delle Igp in Italia e in Europa. Considerato che l’80 per cento del fatturato dei prodotti Dop e Igp, che nel nostro Paese ammonta a 5 miliardi euro, è rappresentato da sette prodotti, su oltre 200, sarebbe necessario prevedere procedure di controllo e di gestione differenziate. Non possiamo poi tralasciare – conclude Sidoli – la necessità di approfondire la questione dei controlli sulle Dop che provengono dai paesi extra UE, ad esempio dalla Cina, per avere sufficienti garanzie sulla reale armonizzazione della normativa”. Secondo l’Associazione degli Imprenditori agricoli sarebbe opportuno istituire un’Agenzia europea per la lotta alla contraffazione e all’agropirateria, che si occupi di effettuare i controlli e di perseguire legalmente i colpevoli, anche su segnalazione degli Stati membri, dei Consorzi di tutela e di consumatori, potrebbe maggiormente favorire le nostre produzioni di qualità. Infine, Confagricoltura ritiene fondamentale che venga emendato il testo della proposta di modifica del regolamento europeo n.1234/2007, nella parte in cui consente di cambiare gli standard di mercato, se questi costituiscono un ostacolo al processo tecnologico. Un principio che indebolirebbe, anziché rafforzare le norme di commercializzazione.