Inchiesta discarica alla Pertite, il Generale Taddei si difende

E’ stata sollevata l’incompetenza territoriale per il processo relativo ai fatti che sarebbero avvenuti all’ex Pertite e scoperti da un’inchiesta nel 2006 nella quale la procura ha ipotizzato reati che vanno dalla corruzione, alla discarica abusiva, al danneggiamento di installazione militare, al furto. Ieri mattina, davanti al gip Giuseppe Bersani, a sollevare l’impedimento è stato l’avvocato difensore del maggior generale Giuliano Taddei, il principale imputato nella vicenda. Lo stesso generale, ieri, ha rilasciato dichiarazioni spontanee, affermando che il ministero della Difesa non gli avrebbe fornito soldi e uomini per bonificare l’area militare. Il ministero, poi, è stato ritenuto responsabile civile nell’inchiesta, come sollecitato dalla difesa di Taddei. Contro la decisione si è schiarata l’Avvocatura dello Stato, che si era già costituita parte civile. I difensori degli altri nove imputati, invece, hanno chiesto di ritenere nulli gli atti che sono stati aggiunti dal pubblico ministero Antonio Colonna dopo la chiusura dell’inchiesta. Nell’udienza, il Comune, che si era costituito parte civile contro i responsabili del mancato trasporto di rifiuti e nel degrado dell’area su cui incombe un referendum. Un’azienda di trasporto era stata ritenuta responsabile civile. E’ mancata però la notifica e alcuni difensori hanno ritenuto nulla la costituzione di parte civile. Il Comune ha così rinunciato a rivalersi sull’azienda.

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