Shakespeare al cinema: ultimo appuntamento con \”Walking Shadows\”

Ultimo appuntamento al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza, venerdì 29 aprile alle ore 9.15, del progetto “Walking Shadows” – Il teatro di Shakespeare dal palcoscenico al grande schermo”, un laboratorio sul rapporto tra teatro e cinema rivolto alle scuole superiori e curato da Chiara Merli, organizzato da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione nell’ambito del programma “InFormazione Teatrale”, proposto con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

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“Hamlet” firmato da Laurence Olivier fu premiato con ben cinque Oscar ed è tutt’ora considerato uno dei migliori adattamenti cinematografici di testi di Shakespeare. L’ “Amleto” diretto da Kenneth Branagh, prima versione completa della tragedia mai portata sullo schermo, è un kolossal sulla più grande tragedia del teatro moderno (nonché una delle più lunghe), riscritta cambiando solo poche virgole che comunque non intaccano minimamente l’originale. Branagh inoltre modella il suo istrionico Amleto sulla performance che ne diede nel 1948 il mito Laurence Olivier.

L’incontro, rivolto agli studenti delle scuole superiori, prevede un’introduzione ai film e la visione e l’analisi di alcune sequenze dei film funzionali ad individuare i punti di contatto e le differenze tra testo drammaturgico, letterario e filmico.

Il laboratorio vuole infatti fornire strumenti utili da un lato alla conoscenza dei fondamenti del linguaggio cinematografico, dall’altro, attraverso la visione, il commento e l’analisi dei film presentati, intende guidare gli studenti alla conoscenza approfondita di alcune opere letterarie di grande interesse.

Il percorso si è aperto in marzo con un capolavoro come il “Macbeth” diretto e interpretato da Orson Welles, autentica pietra miliare nella filmografia shakespeariana, appuntamento preceduto da un incontro propedeutico con gli studenti nel corso del quale Chiara Merli ha illustrato il rapporto tra teatro, cinema e letteratura, mettendo a fuoco gli elementi essenziali della relazione tra Shakespeare e il cinema.

“Se nel 1599 fosse esistito il cinematografo Shakespeare sarebbe stato il più grande regista del suo tempo. Si può dire che egli scrivesse per il cinematografo quando spezzettava l’azione in una serie di piccole scene, ed anticipava così la tecnica dello schermo, impaziente com’era, e come si dimostra in molti drammi, delle limitazioni paralizzanti del palcoscenico”. «Con queste parole – spiega la curatrice del progetto, Chiara Merli – Laurence Olivier, interprete shakespeariano per eccellenza, offriva una sua interpretazione delle ragioni della straordinaria affinità tra Shakespeare e il cinema. Un’affinità sostenuta dalle caratteristiche intrinseche dell’opera shakespeariana: una lingua tra le più fantasiose, immaginifiche, sincopate, vibranti, musicali e astratte della letteratura; una struttura narrativa solida e corposa, trame affascinanti e coraggiose; personaggi dotati di uno spessore drammaturgico tale da diventare proverbiali, simboli universali e universalmente riconosciuti; la capacità di fondere e confondere i generi, i registri comici e tragico e le più diverse fonti di ispirazione».