Crisi economica: dalla Cisl richieste ai candidati sindaci dei comuni

Gli effetti negativi della crisi economica gravano ancora sulle prospettive del nostro Paese e si fanno sentire pesantemente sull’occupazione e sui redditi delle famiglie dei lavoratori dipendenti e pensionati, sempre più povere e indebitate, come segnalato anche dal recente rapporto della Banca d’Italia .

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L’aumento del costo del prezzo del petrolio e dell’energia, la crescita dell’inflazione che si è registrata a febbraio e che ha determinato la decisione della Banca Centrale Europea di aumentare i tassi di interesse, la disoccupazione, specialmente giovanile, che non viene riassorbita, ci danno il segnale preciso che sarebbero necessarie forti politiche per rilanciare la crescita, gli investimenti e i consumi.

In realtà si assiste continuamente allo spettacolo di una politica litigiosa e disattenta alle grandi riforme di sistema, oggi più che mai indispensabili. Le grandi scelte di cui questo Paese ha urgente bisogno vengono continuamente rimandate o ignorate.

Agli Amministratori Locali, in generale più attenti e consapevoli delle necessità dei cittadini rispetto al Governo centrale di questo Paese, viene lasciato il grosso onere di rispondere ad ogni esigenza e ad ogni bisogno.

Il momento attuale di campagna elettorale in diversi Comuni anche nel nostro territorio, ci spinge a formulare alcune osservazioni per evidenziare le nostre richieste, da avanzare prioritariamente ai candidati delle prossime elezioni amministrative e comunque a tutti i Sindaci.

Costi impropri della politica: senza cadere in facili demagogie sui costi della politica, con la consapevolezza che vi sono costi ” fisiologici”necessari in un modello istituzionale di tipo democratico, è però necessario – anche a livello territoriale – ridurre quei costi derivanti da inefficienze, duplicazioni, ritardi nel funzionamento degli apparati pubblici, sovrapposizioni di competenze e burocrazia.

Tutti gli Amministratori hanno il compito di intervenire per individuare eventuali sprechi e inefficienze allo scopo di liberare risorse pubbliche da utilizzare per migliorare e salvaguardare la gestione dei servizi, con particolare attenzione alle politiche di assistenza sociale e per la non autosufficienza.

Associazionismo intercomunale: le unioni dei Comuni e l’esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali da parte dei tanti piccoli comuni della nostra provincia sono lo strumento fondamentale per produrre economie di scala e per offrire servizi più omogenei in tutto il territorio. Chiediamo quindi agli Amministratori locali di procedere in tal senso rafforzando le funzioni in forma associata.

Federalismo fiscale: pur ritenendo che il Federalismo possa costituire un modo per avvicinare maggiormente l’assunzione di responsabilità gestionale e finanziaria nei confronti dei cittadini da parte dei decisori pubblici, la Cisl esprime forte preoccupazione sul mancato raccordo fra attuazione del federalismo fiscale e la necessaria riforma fiscale. Sbloccare le addizionali Irpef comunali, aumentare l’imposta provinciale Rc auto e introdurre nuove tasse ( Imu, imposta di scopo, imposta di soggiorno), senza aver prima provveduto ad un riequilibrio delle tasse complessivamente pagate ad altri livelli – attraverso una riforma fiscale – porterà ad un ulteriore aggravio del prelievo fiscale su salari e pensioni, sui redditi con trattenuta alla fonte. Gli amministratori locali devono, prima di imporre nuovi prelievi fiscali che riducono ulteriormente la capacità di spesa dei cittadini, aver attuato tutte le possibili forme di eliminazione degli sprechi e avviato un serio controllo di efficientamento e riqualificazione della spesa pubblica. Ci si attende inoltre un impegno particolare rispetto all’alleanza tra Comuni e Agenzie delle Entrate in tema di lotta all’evasione fiscale che “restituisce” ai Comuni una quota dell’evasione accertata.

Controllo tariffe di accesso ai servizi: recenti indagini hanno dimostrato che in questo ultimo anno, presumibilmente per effetto del taglio dei trasferimenti agli EE.LL. In diverse realtà sono stati fatti rincari alle quote di compartecipazione dei cittadini rispetto ai servizi e più in generale alle tariffe. Questo è un ulteriore elemento che non deve essere sottovalutato rispetto all’impatto prodotto sulla capacità di spesa delle famiglie. L’equilibrio fra costo messo a carico dei singoli cittadini che fruiscono di un servizio e la quota a carico della fiscalità generale deve essere attentamente valutata, con particolare attenzione alle famiglie numerose, con persone non autosufficienti e a quelle a basso reddito.

Servizi sociali, educativi e socio – sanitari: fra le principali responsabilità vi è quella di provare a mantenere invariato il livello di copertura delle garanzie sociali, seppure in un contesto di diminuzione delle risorse. I principali fruitori dei servizi erogati in base ad azioni di responsabilità degli Enti Locali, sono rivolti ad anziani e bambini che spesso rappresentano anche le fasce più a rischio della comunità e che richiedono pertanto un’attenzione particolare.

Il nostro territorio piacentino ed emiliano più in generale, si è sempre distinto per un’elevata qualità e quantità di servizi ai cittadini che devono essere oggetto di particolare cura da parte degli Amministratori Locali.

In questo contesto si richiama l’importanza del coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza sociale e della partecipazione dei cittadini nelle scelte compiute dalle Amministrazioni Locali. Il decentramento amministrativo deve servire ad aumentare la trasparenza e ad avvicinare maggiormente i livelli decisionali ai bisogni della gente favorendo lo sviluppo di una cittadinanza attiva. I momenti partecipativi non si possono risolvere nella sola campagna elettorale, devono trovare una loro continuità e divenire modus operandi di ogni buona amministrazione.