Il 25 Aprile tra ricordi e polemiche: Pallavicini contesta Trespidi

Una giornata di festa ma soprattutto di memoria. E’ stato questo il 25 aprile di quest’anno a Piacenza. La coincidenza con la Pasquetta non ha di certo fatto passare in secondo piano il ricordo della Resistenza al nazi-fascismo, e la folla che ha popolato dalla prima mattina alla tarda serata il centro cittadino ne è una fiera testimonianza. Molti i momenti che rimarranno nella memoria dei piacentini: dal corteo mattutino con la simbolica sosta al dolmen di Stradone Farnese (monumento dedicato alla Resistenza) allo spazio dedicato ai bambini nel pomeriggio, passando per l’esibizione alla chitarra e alla voce dell’assessore Castagnetti e per il concerto serale dell’Orchestra di via Padova. Ma al mattino il momento della memoria, e della contestazione. Solo qualche scontro fra la Digos e lo spezzone “antagonista” composto dai giovani del NAP (Nucleo Antagonista Piacentino) e da alcuni simpatizzanti di Rifondazione. Obiettivo della protesta il Presidente della Provincia Massimo Trespidi, accusato di passata connivenza con partiti dell’area neo-fascista e perciò non ritenuto degno di partecipare alla commemorazione. Trespidi ha preso la parola dal palco dopo il presidente dell’Anpi Cravedi e il sindaco Reggi: le autorità hanno ricordato il ruolo storico e morale che ha avuto la Resistenza per il nostro Paese, ne hanno ribadito l’attualità ancora ai giorni nostri e hanno sottolineato il particolare significato di questo 25 aprile, nel 150esimo anniversario dell’Unità.

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