Primo caso, a Piacenza, di prelievo in aula di materiale organico finalizzato all’esame del Dna. L’uomo, Nicola Minore, è stato sottoposto al prelievo ieri mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari Gianandrea Bussi. I carabinieri hanno preso con un tampone la saliva dell’uomo e la invieranno al Ris di Parma. Il Dna estratto verrà confrontato con quello ricavato dalle tracce di sangue lasciate su una macchinetta automatica di un distributore del latte, scassinato nell’agosto 2010 a Castelsangiovanni. Il pubblico ministero Ornella Chicca ha chiesto al giudice il prelievo coattivo e Bussi ha accolto questa richiesta. Il prelievo è stato possibile sulla base del codice di procedura penale e sulla legge 85 del giugno 2009, che ha recepito il Trattato di Lisbone, nel quale veniva creata una banca dati europea del Dna.