Cipolla, col trapianto meno diserbanti e migliore prduzione

Settecentomila piacentine e un trapianto sperimentale che consentirà di risparmiare interi cicli di diserbo e di ottenere bulbi di pezzatura uniforme.

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E’ il progetto lanciato dal Consorzio piacentino produttori cipolla e avviato dall’agricoltore di Caorso Franco Losi, questa mattina raggiunto sul campo dall’assessore provinciale Filippo Pozzi, che ha provato di persona l’innovativo macchinario noleggiato per le “operazioni” di trapianto.

La nuova tecnica consente di introdurre piantine già in avanzata fase di sviluppo,  in un terreno libero da infestanti, con conseguente risparmio di agenti chimici, a tutto vantaggio dell’ambiente. Non solo. Rispetto alla semina, il bulbo viene colto con pezzature maggiormente uniformi e con anticipo di circa 20 giorni. In una parola: si riducono i tempi di maturazione e si rispetta maggiormente l’ambiente.

Quattro le varietà per le quali si sperimenterà questa nuova tecnica. Si parte dalla Montoro, una cipolla a basso contenuto di acido piruvico, quindi leggera, apprezzata da molti, seguiranno la “Ramata di Milano”, la “Bonus” gialla, la “Casper” bianca.

 “Dopo aver formalizzato l’aggregazione, superando varie problematiche – ha detto l’assessore Pozzi –  ora il consorzio dovrà connotare il prodotto, legarlo al territorio, renderlo caratteristico e seguire la via delle certificazioni di qualità per dare prospettive agli agricoltori della Bassa che credono in questa coltivazione tradizionale”.

Intanto Losi pensa già al futuro. “Dopo l’estate – anticipa l’agricoltore – procederemo con una nuova sperimentazione per verificare sul campo gli effetti e i vantaggi del trapianto autunnale. La prima tranche di trapianti sta procedendo bene, il riscontro è buono”.

All’appuntamento anche il presidente del consorzio Fitosanitario, Bruno Chiusa, che ha sottolineato l’importanza delle aggregazioni senza le quali – ha precisato – “non andiamo da nessuna parte”. Il presidente ha ribadito la disponibilità del Consorzio a offrire assistenza nel corso della sperimentazione. “Siamo qui per collaborare – ha detto – come ente pubblico dipendente dalla Regione e offriamo tutte le nostre competenze a servizio dei nostri agricoltori per quel che riguarda temi come la difesa del suolo, il diserbo, la lotta integrata”.

Nel complesso, con i suoi 450 ettari coltivati, il territorio piacentino è tra quelli che vantano maggiori estensioni di coltivazioni di cipolle in regione. Si stima, che il Consorzio – che riunisce una quindicina di agricoltori – raggiungerà a fine 2011 una produzione di 20-25mila quintali.