Il Comandante del Reparto Operativo Carabinieri di Piacenza, tenente colonnello Edoardo Cappellano, ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, su proposta del Ministro della Difesa Arturo Parisi, la Medaglia Mauriziana. L’alto riconoscimento, riservato a pochi e particolarmente importante nella vita di un militare, è conferito "al merito di dieci lustri di altamente meritevole carriera militare". La Medaglia Mauriziana è istituita nel 1839 con "Sovrane Magistrali Patenti". È in oro, con l’effige di San Maurizio, protettore delle Regie Armi. Inizialmente era destinata ai soli ufficiali decorati dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Il tenente colonnello Edoardo Cappellano, dal suo arrivo a Piacenza nel 1996, ha ricevuto altri riconoscimenti: nel 2000 la Medaglia Militare d’Oro al Merito di lungo comando, nel 2001 la Medaglia di Benemerenza per il soccorso alla popolazione piacentina nell’alluvione del 2000, nel 2002 l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, nel 2003 il riconoscimento della Amministrazione comunale di Carpaneto Piacentino per l’arresto dei responsabili della efferata rapina all’ufficio postale, nel 2004 l’Elogio Scritto del Comandante della Regione Carabinieri Emilia Romagna per l’operazione di servizio "Grande Drago" che ha sgominato un temibile sodalizio mafioso. All’ufficiale sono giunte le vive congratulazioni del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’Armata Gianfrancesco Siazzu, e del Comandante Provinciale di Piacenza, tenente colonnello Giovanni Dragotta. Il tenente colonnello Edoardo Cappellano ha 49 anni, è sposato con Giovanna Nigido, insegnante, ed ha due figli, Manlio e Cesare.Non si tratta di un riconoscimento derivato dalla anzianità, bensì l’insieme del periodo di comando di reparti dell’Arma, del servizio prestato ma soprattutto a fare da "cornice" è l’alto profilo delle prestazioni. Il decorato dedica il riconoscimento alla sua famiglia, che l’ha sempre sostenuto, ed ai suoi collaboratori. Nel grado di capitano ha retto il Comando di tre Compagnie Carabinieri di delicato profilo sotto l’aspetto dell’Ordine e della Sicurezza pubblica, riscuotendo numerosi attestati di apprezzamento per l’opera antimafia svolta: Licata, in provincia di Agrigento, con giurisdizione su comuni tristemente noti (Palma di Montechiaro, Ravanusa, ecc.); in Caltanissetta, dove ha diretto l’arresto di tre catturandi mafiosi inseriti nell’elenco dei 500 latitanti più pericolosi d’Italia. Infine, in Chioggia (VE), con competenza nelle aree venete mestamente note come "Piovese" e "Riviera del Brenta", coordinando incisive attività di contrasto contro pericolosi elementi mafiosi, tra cui l’allora capo del sodalizio criminoso più temibile, Felice Maniero.Giunto in Piacenza nell’agosto del 1996, ha ottenuto importanti risultati sotto il profilo della repressione della criminalità organizzata e comune, riscuotendo apprezzamenti e riconoscimenti.