La Rebecchi Nordmeccanica rimane a digiuno a Padova ed costretta ad incassare due sconfitte di stretta misura ( 3-2 in gara1 e 2-1 in gara2). E non bastato nemmeno lesordio nella partita serale del nuovo lanciatore Juan Figueroa, arrivato in biancorosso con una trattativa lampo completata poche ore prima. La parziale disponibilità di Nibaldo Acosta, ancora per qualche settimana, ha convinto i dirigenti biancorossi ad affidarsi all’esperto dominicano con importanti trascorsi anche nella massima serie. E chi non può farsi imputare nulla nelle due partite sono stati i lanciatori che nel complesso il loro l’hanno compiuto trovando per scarso supporto da parte di un attacco che ha stentato ancora.
GARA 1
PIACENZA 0-0-1-0-0-0-0-1-0 2
PADOVA 0-0-0-0-0-0-1-0-2 3
REBECCHI NORDMECCANICA: Ramada ss, Riccio es, Rufino ec, Coromato ed, Gorrin dh, Capra 1b, Marenghi A. 2b, Cetti ric (Cammi S.), Cristalli 3b. LANCIATORI:
Lucena (ip 6.2 h5 bb2 so1 er1), Marenghi G. (ip 2 h1 bb3 so2 er2).
La partita del pomeriggio restava stregata per i biancorossi che, come sette giorni prima contro Rovigo, erano costretti a soccombere. Stavolta a onor del vero la pelle era venduta ad un prezzo ben più caro. Al di là di questo la beffa veniva purtroppo subita giusto all’ultimo inning quando la Rebecchi Nordmeccanica, in vantaggio 2-1, andava a difendersi dall’ultimo assalto patavino. Un vantaggio maturato prima col fuoricampo di Ramada al 3 e poi con la volata di sacrificio a basi piene di Capra all’8 dopo che i veneti erano riusciti al 7a pareggiare 1-1. E sull’azione che riportava i piacentini in vantaggio Coromato si faceva purtroppo intrappolare sulle basi tarpando le ali ai suoi sul pi bello, quando pareva profilarsi un big-inning. Nonostante tutto l’esiguo vantaggio riguadagnato sembrava di per sè sufficiente ad arginare un Padova che fino a quel punto aveva battuto meno dei nostri, trovando la prima battuta valida su Lucena solo al quarto attacco. E si continuato a sperare anche dopo che la Rebecchi Nordmeccanica al 9 lasciava due corridori, ossia i potenziali punti della tranquillità, in prima e seconda base. Un’ ulteriore opportunità sprecata che finiva per concedere ai padroni di casa l’ultima chance. E all’ultima chiamata Padova si faceva trovare pronto contro i lanci di Marenghi G. che al 7 aveva sostituito Lucena. I due punti che servivano al Padova arrivavano come macigni e schiacciavano Piacenza proprio in dirittura d’arrivo, condannandolo ad un’altra amara sconfitta di misura. A latitare ancora una volta, nei momenti topici, l’attacco e le nove valide biancorosse contro le sei venete non debbono trarre in inganno.
GARA 2
PIACENZA 1-0-0-0-0-0-0-0-0 1
PADOVA 0-0-0-0-0-0-0-0-2 2
REBECCHI NORDMECCANICA:Ramada ss, Riccio es, Coromato ed, Lucena dh, Gorrin ric, Marenghi A. 2b, Cammi S. 1b, Cristalli 3b, Anelli ec. LANCIATORI: Figueroa
(ip5 h4 bb3 so2 er0), Acosta (ip2.1 h2 bb2 so0 er0), Gremi (ip1 h1 bb1 so1 er0).
La sorte beffarda anche sotto i riflettori. Rebecchi Nordmeccanica rompe il ghiaccio al primo attacco e conquista l1-0 con un potente triplo di capitan Riccio ed un singolo di Coromato. Inning dopo inning il punteggio non muta fino all’amaro sorpasso del Padova all’ultimo inning. Una vittoria assaporata per due ore e mezza e sfuggita clamorosamente sul più bello. Nel suo svolgimento la partita ha offerto notevoli spunti e molti episodi: basti pensare che Padova lasciava tredici corridori in base ( Piacenza si salvava al 2 dopo essersi trovato a basi piene con un solo out) e la squadra di Andrea D Auria nove.
Come detto in apertura Piacenza ha potuto schierare a sorpresa il fuoriclasse Juan Figueroa,l’anno scorso a Grosseto in IBL e attualmente ancora senza contratto. E il dominicano, ritrovato il monte di lancio all’ultimo istante, si guadagnava per 5 innings una larga sufficienza prima di lasciare la pallina ad uno stoico Acosta che pur menomato ad un dito teneva in carreggiata la squadra per pi di due innings. Toccava allora al giovane Gremi la pesante responsabilit di gestire il disperato arrembaggio finale dei padroni di casa e purtroppo erano ancora una volta gli errori difensivi a far affondare la barca biancorossa con Padova che moltiplicava la sua pressione arrivando a caricare le basi prima di operare il sorpasso decisivo che lasciava Piacenza con un pugno di mosche in mano. In pareggio le statistiche finali con sette valide e tre errori per parte, ma per Piacenza a stonare purtroppo il punteggio.