Puntare su una sola tipologia di Ortrugo per presentarsi con voce unitaria sui mercati di oltre confine provinciale. È l’auspicio dell’assessore all’Agricoltura Filippo Pozzi, oggi a Verona per Vinitaly, la più importante rassegna di vitivinicoltura a livello internazionale, che da ieri a domenica sta ospitando circa quaranta cantine piacentine negli spazi del padiglione 1 dell’ente fiere scaligero.
“La grande partecipazione di cantine piacentine – ha sottolineato Pozzi – è conferma della volontà dei nostri produttori di confrontarsi in un panorama sempre meno inedito, quello della competizione su mercati anche non locali”. “Rispetto all’anno scorso in questo avvio di rassegna non abbiamo registrato cali di presenze – hanno spiegato presidente e direttore del Consorzio Vini DOC dei colli piacentini, Mario Chiesa e Enrico Ceruti -. Nel corso della prima giornata abbiamo incontrato tanta gente interessata. La qualità dei vini che proponiamo, 76 in tutto, è ogni anno superiore, come confermato dalla commissione giudicatrice esterna”. Oggi negli spazi di VeronaFiere giornata clou, incentrata sul convegno dedicato all’Ortrugo, organizzato e promosso da Università Cattolica del Sacro Cuore, Camera di Commercio e Consorzio vini DOC.
“Più investiremo nei vini maggiormente legati alla nostra identità – ha commentato Pozzi – più potremo avere prospettive in mercati anche non locali. Un convegno in questi giorni a Verona – che fa seguito ad altre iniziative promosse nel piacentino – è sottolineatura del carattere dell’Ortrugo nel grande contesto di Vinitaly. La presenza delle istituzioni, dell’Università Cattolica, del Consorzio e della Camera di Commercio vuol essere anche un segnale forte al mondo della produzione, con l’obiettivo di puntare su un solo tipo di Ortrugo per cogliere tutte le opportunità, caratterizzando sempre più il prodotto e presentando un’offerta univoca. Il mercato chiede chiarezza e semplificazione”. D’accordo Giorgio Melandri di Gambero Rosso. “Non ci può essere identità senza riconoscibilità – ha detto – e per essere riconosciuti bisogna essere riconoscibili”. Da qui la sfida della comunicazione: “Valorizzare gli elementi che rendono unico l’Ortrugo”. E, a proposito di interesse scientifico, nel corso dell’incontro – introdotto dal professor Lorenzo Morelli, preside della facoltà di Agraria della Cattolica – il docente Stefano Poni ha confermato l'”irripetibilità” anche sotto il profilo genetico dell’Ortrugo piacentino, indicando in grappoli meno compatti e nel controllo del tenore di acidità gli obiettivi della ricerca. Il prof Massimo Delledonne ha annunciato la partenza del progetto sulla mappatura del genoma della vite, il “libretto di istruzioni” per consentire ai produttori di trarre il meglio dal nettare d’uva. Il progetto coinvolge l’Università cattolica, l’ateneo di Verona e la Camera di commercio di Piacenza. Sul versante enologico, ha spiegato Angela Silva, la prospettiva è “estrarre dall’uva i precursori degli aromi per consentire al vino di esprimere al meglio e di esaltare tutte le sue qualità”. “L’Ortrugo è un prodotto di nicchia e la sommatoria di tutte queste peculiarità del nostro territorio è il segreto del successo anche in chiave Expo2015″ ha precisato Giuseppe Parenti, presidente della Camera di commercio”. “Nel piacentino – ha evidenziato Parenti – le aziende agricole sono settemila. Di queste il 12 per cento si occupa di produzione di vini”.
Nel corso della mattinata l’assessore Pozzi ha visitato gli stand delle cantine piacentine e si è complimentato con Gianfranco Rossi della cantina “Casabella” di Castellarquato, insignito ieri dall’organizzazione di Vinitaly del titolo di “Benemerito della vitivinicoltura”. “Emilia Romagna e VeronaFiere si sono accorti – ha commentato Rossi nel giorno seguente alla consegna del riconoscimento – che il settore vitivinicolo piacentino ha una forza, anche economica, di grande rilevanza. Questo premio ci motiva a proseguire sulla via della qualità ed è occasione per ripensare un settore che oggi deve poter guardare alle nuove generazioni, incentivandole a proseguire sulla strada imboccata dai padri”. Complimenti da parte dell’assessore anche a Maurizia Gentili, balzata agli onori della cronaca grazie ai suoi dipinti col mosto d’uva. I suoi quadri sono stati esposti nello stand del consorzio vini Doc. Nata artisticamente con l’ispirazione offerta dal vino Gutturnio, da qualche tempo ha sperimentato anche i colori chiari e perlati dell’Ortrugo. Recentemente è stata chiamata nelle Marche e ha tratto ispirazione dalle tinte del vino locale, il Pergolato.
Per l’assessore Pozzi stretta di mano anche con il questore Michele Rosato, da un mese in servizio a Verona dopo una lunga esperienza piacentina.
Commenti lusinghieri sui prodotti piacentini sono stati espressi, tra gli altri, da Gianalfonso Roda, presidente dell’enoteca regionale. “Il territorio piacentino è il più ricco di viti e ha enormi potenzialità – ha detto -. Ho visto cantine determinate, con nuove linee e un livello qualitativo elevato. Non manca una grande attenzione all’estetica delle bottiglie, con ‘dressing’ molto interessanti”. Avvio questa mattina anche per il progetto “Deliziando”, grazie al quale è stata offerta a undici aziende del territorio la possibilità di incontrare buyer internazionali da 59 paesi del mondo.