Il Presidente Ettore Fittavolini aveva ricevuto un’ingiunzione alla quale avrebbe dovuto replicare entro il 4 Aprile. Insieme agli avvocati Umberto Fantigrossi e Maria Paola Canepari, Fittavolini ha inviato a Daniela Crippa responsabile dell’operazione di sfratto una lettera in cui vengono elencati i dubbi procedurali della vicenda. Secondo i Pendolari la sede sarebbe stata consegnata all’Associazione nel 1997 con una delibera che riconosceva la pubblica importanza del gruppo rispettando allo stesso tempo lo Statuto del Comune in cui si esplica la volontà di sostenere il libero associazionismo. Nessuna situazione avrebbe modificato queste premesse. In realtà il Sindaco Roberto Reggi avrebbe comunicato che la decisione dello sfratto deriverebbe dal rifiuto dei Pendolari di condividere la sede con un altro gruppo: motivazione non sufficiente per Fittavolini che lamenta l’assenza di questa spiegazione dai documenti ufficiali.