Denunciato imprenditore genovese per gestione dei rifiuti non autorizzata

Un cassonetto dei rifiuti ricolmo di sacchi neri, al punto da non permetterne la chiusura, ha destato l’attenzione dei Carabinieri di Ottone in servizio perlustrativo la mattina del 2 aprile.  In Frazione Valsigiara di quel Comune, soprattutto in questo periodo, i rifiuti raccolti sono davvero pochi, ma la sorpresa aumenta quando i militari constatano che il cassonetto è stipato di sacchi neri pieni di lastre e frammenti di cemento-amianto. Proseguendo nella perlustrazione lo stesso episodio viene constatato nella frazione Feio, dove altro cassonetto contiene lo stesso amianto in altrettanti sacchi neri di plastica. Un totale di 13 sacchi, abbandonati senza nessun rispetto delle norme in tema di inquinamento dell’ambiente, affinché il normale servizio di raccolta dei rifiuti li portasse presso una comune discarica, con pericolo per la salute dei cittadini.
 
I Carabinieri svolgono subito accertamenti diretti e risalgono, in breve, all’origine dell’episodio ed al responsabile, identificato in un imprenditore edile genovese di 67 anni, incaricato di effettuare opere di ristrutturazione presso una abitazione privata proprio in Ottone.  Quelle lastre ondulate di amianto,  vecchia copertura di un garage annesso alla casa in ristrutturazione, avrebbero dovuto essere rimosse con tutte le cautele da una azienda specializzata e smaltite presso centri autorizzati, secondo la normativa vigente.

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Per questo fatto, i Carabinieri denunciavano all’Autorità Giudiziaria l’imprenditore, responsabile di aver svolto “attività di gestione di rifiuti non autorizzata” (reato previsto dall’Art. 256 co.1 lett.b del Decreto Legislativo N. 152/06). L’amianto, sottoposto a sequestro, è stato stoccato in piena sicurezza, in attesa di campionamento e del suo successivo corretto smaltimento nel rispetto della salute della collettività.