Formazione professionale, 87 corsi approvati con i fondi europei

Ammontano a 2.000.000 di euro le risorse del Fondo Sociale Europeo messe a disposizione nel 2010 dalla Provincia, tramite la stesura di due avvisi pubblici, finalizzate alla realizzazione di percorsi formativi.

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A seguito dell’Accordo 2010, siglato con la Regione Emilia-Romagna, che prevedeva un trasferimento alla Provincia di Piacenza, per attività corsuali, di euro 1.900.000, la Provincia ha incrementato l’importo per ulteriori 100.000 euro, reimpiegando le somme derivanti da economie delle precedenti programmazioni.

“Da sottolineare – commenta l’assessore alla Formazione Andrea Paparo – come l’attenzione dedicata all’andamento della spesa abbia consentito sia la messa in disponibilità e l’impegno contabile di tutto lo stanziamento destinato alle attività formative che il pronto riutilizzo dei fondi derivanti dalle restituzioni richieste agli Enti di formazione a seguito delle chiusure rendicontuali”.

“Un dato che conferma l’efficienza della Provincia nella programmazione e nell’utilizzo delle risorse comunitarie. Ad oggi non risulta, infatti, – continua l’Assessore – alcun importo a residuo nei capitoli specifici di bilancio dedicati ad attività formative, tutte le somme sono state prontamente destinate ad avvisi pubblici”.

Con i fondi sono state approvati 87 corsi di formazione professionale. I destinatari coinvolti sono circa 2.800, un dato che evidenzia l’attitudine delle persone e del sistema economico a investire sulla crescita professionale.

Rispetto all’Asse Adattabilità del Fondo Sociale Europeo, che prevede, in particolare, di sostenere azioni volte al miglioramento qualitativo e quantitativo delle prospettive occupazionali e professionali dei lavoratori e al miglioramento del profilo competitivo delle imprese, sono state destinati 1.050.000 euro coinvolgendo il 78% dei destinatari, prevalentemente collaboratori, dipendenti, soci di PMI del territorio.

Per l’Asse Occupabilità le risorse messe in campo ammontano a 200.000 euro e sono rivolte ad aumentare l’efficienza, l’efficacia, la qualità e l’inclusività del mercato del lavoro; ad attuare politiche per il lavoro attive e preventive, interessando l’11% degli utenti, tra cui giovani diplomati e laureati disoccupati e donne over 30 e persone non occupate iscritte alle liste del Centro per l’impiego.

In riferimento all’Asse Inclusione Sociale, il cui obiettivo è sviluppare percorsi d’integrazione e migliorare l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro, la categoria maggioritaria è rappresentata da persone in svantaggio e a rischio di vulnerabiltà sociale (6%), seguita dalle persone disabili con il 5%. I fondi stanziati sono pari a 750.000 euro.
“Il notevole calo dello risorse – sottolinea Paparo – rende necessaria una rigorosa ridefinizione delle priorità e una piena valorizzazione delle azioni innovative e delle buone prassi.”

“Nella stesura degli avvisi pubblici riferiti al 2010 – prosegue l’assessore – abbiamo concentrato le risorse nella definizione di misure e di strumenti rivolti a contrastare la crisi economica e occupazionale senza, tuttavia, trascurare gli interventi finalizzati al raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti dalle linee d’indirizzo provinciale”.

“Tra le iniziative che l’Amministrazione ha definito come prioritarie rientrano – spiega – l’internazionalizzazione delle aziende, la valorizzazione del territorio, la qualificazione dell’offerta commerciale, turistica e culturale, la promozione di servizi finalizzati alla costituzione di nuove professionalità e di una rete di servizi e, ancora, il possibile miglioramento delle prospettive occupazionali e professionali delle persone, l’integrazione delle fasce di lavoratori più deboli e precari e lo sviluppo di percorsi d’integrazione per migliorare l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati”.

“Nella prospettiva futura occorre ricordare gli indirizzi generali che l’Unione Europea individua come fondanti – conclude Andrea Paparo – cioè investire in politiche sostenibili a livello finanziario e ambientale, migliorare i servizi per l’accesso al lavoro e alla qualificazione, promuovere politiche di mobilità e flessibilità coerenti con le aspirazioni e le esigenze dei gruppi sociali. Un sistema formativo efficace è lo strumento necessario per favorire una crescita basata sulla conoscenza e sull’innovazione”.