Regolarizzazione degli arrivi dei treni, soppressione e sostituzione di fermate intermedie, dilatazione delle partenze negli orari di maggior concentrazione dei convogli passeggeri.
Sono queste le iniziative emerse dall’avviato tavolo di lavoro tra Emilia Romagna – Lombardia, Trenitalia e Rfi, partito il 9 febbraio scorso. Iniziative illustrate questo pomeriggio in sala Perlasca, alla presenza del presidente Massimo Trespidi, dell’assessore regionale Alfredo Peri, di dirigenti delle due Regioni (Massimo Dall’Acqua per Lombardia e Cesare Sgarzi per Emilia Romagna) e di Trenitalia. Nel pubblico una rappresentanza dei pendolari piacentini che hanno ribadito i problemi e i disagi a cui quotidianamente devono far fronte: carrozze chiuse, riscaldamento acceso con temperature esterne assai elevate e – al contrario – impianti spenti d’inverno. Il presidente Trespidi polemizzando con Trenitalia non ha usato mezzi termini: “Non è ammissibile – ha detto – viaggiare in certe condizioni. Gli operatori di Trenitalia, invece di stare chiusi negli uffici, devono viaggiare con i pendolari e verificare – sul campo – quali sono i problemi. La misura è colma. I nostri pendolari non possono più sopportare certe condizioni di viaggio rispetto a problemi che sarebbero facilmente risolvibili senza grandi e particolari strategie, ma solo attraverso la buona volontà e la voglia di risolverli”.
L’assessore Peri ha lamentato i “ritardi sulla sostituzione e gli investimenti dei materiali, che rendono i treni meno affidabili”. Trespidi si è detto soddisfatto dei primi risultati ottenuti dai tavoli di lavoro e dalle prime misure sperimentali introdotte che hanno portato alla “velocizzazione della tratta Piacenza Milano” e ha chiesto che il 2912 (partenza dalle 7,37 da Piacenza) “sia di 11 carrozze con a bordo personale adeguato”.
“A Piacenza – ha spiegato Peri – sulla tratta Piacenza Cremona alcuni treni verranno sostituiti dall’autobus”, rimarranno due coppie di treni. “Abbiamo verificato – in via preliminare – il livello di frequenza di quelle tratte, costatando che l’autosostituzione è ampiamente sufficiente a corrispondere al livello di richiesta”.
Nel corso dei tre incontri avuti dal 9 febbraio al 3 marzo queste le conclusioni a cui è giunto il tavolo di lavoro:
– Regolarizzare gli arrivi a Piacenza la sera: eliminate le fermate lombarde ai treni 2283 (in arrivo a Piacenza alle 18 e 14) e 2287 (in arrivo a Piacenza alle 20,16), con un vantaggio di velocizzazione di due e quattro minuti rispettivamente. Come corollario cambiano anche di poco gli orari di due treni lombardi Milano Piacenza, con effetto positivo.
– Regolarizzare gli arrivi a Milano alla mattina: eliminato il treno delle 7,30 e spostato, come nuovo treno, alle 9 e 9 minuti. Quindi il programma delle partenze nella prima fascia mattutina è così cadenzato: 7.12, 7.34, 7.54, 8.09, 8.48, 9.09. Stesso numero di treni, con una opportunità più tardi. Resta la contrarietà dell’Emilia Romagna sui treni delle 7,34 e 8,48 alla fermata aggiuntiva a Secugnago. Per i tecnici emiliano romagnoli lo stop aggiuntivo potrebbe avere effetti sulla regolarità dei treni.
– Modifiche in ora di morbida (ora di minor afflusso, compresa a cavallo dell’ora di pranzo). Previsti cambiamenti di fermate tra Codogno e Casalpusterlengo. In particolare i convogli 2279 delle 13,20 e 2281 delle 15.20 avranno la fermata in più a Casalpusterlengo, a orario invariato.
I dettagli sull’esito dei tavoli di lavoro finiranno presto sul tavolo dei vertici di Trenitalia, in un incontro con la regione Emilia Romagna fissato per il prossimo 13 aprile. A Piacenza il gruppo di lavoro tornerà ad aggiornare i viaggiatori – su proposta di Trespidi – dopo Pasqua, come tappa intermedia in vista del nuovo orario, in uscita l’11 giugno.
Modifiche anche per la carta “Mi Muovo Tutto Treno” che consente ai possessori di abbonamento annuale Piacenza – Milano di viaggiare su Intercity ed Eurostar. L’assessore Peri ha precisato che, “per mantenere il livello dei servizi, a fronte dei tagli governativi”, la carta è stata ripensata. Introdotto un sistema a chilometri. Fino a 40 il costo è di 110 (inalterato), da 40 a 120 chilometri il prezzo è di 140 euro e oltre di 170 euro. Si tratta di costi riferiti agli abbonamenti annuali, ma in prospettiva si introdurranno opzioni mensili e anche sui biglietti singoli. Nuove opportunità, inoltre, offerte dalle carte di viaggio elettroniche che consentiranno di eliminare i biglietti cartacei e di acquisire crediti di viaggio presso sportelli bancari, postali e – in prospettiva – anche i magazzini della grande distribuzione. “Abbiamo diviso in fasce ciò che prima era omogeneo – ha detto l’assessore regionale –. Tutto ciò è stato necessario per rendere disponibile a livello finanziario il servizio. Ricordo che il costo coperto dall’utente copre solo per un terzo il costo complessivo del servizio. Per la rimanente parte è a carico della Regione, che negli ultimi tempi ha dovuto anche far fronte ai tagli governativi”.