Aidan Chambers in visita alla Passerini Landi di Piacenza

Alle 17, alla Biblioteca Passerini Landi, sarà presente il noto scrittore Aidan Chambers. Chambers (Chester-le-Street, Durham, 1934) ha iniziato la sua carriera come insegnante, prima di dedicarsi alla letteratura e alla critica letteraria. Diventato editor della MacMillan nel 1966, ha curato una collana “per lettori riluttanti” e nel 1969 ha fondato, insieme alla moglie Nancy Lockwood, la rivista «Signal» e la casa editrice Thimble Press (www.thimblepress.com), con l’intento di stimolare il dibattito critico sulla letteratura per ragazzi. Per la sua attività ha ottenuto importanti riconoscimenti a livello internazionale, quali nel 1982 il prestigioso Eleanor Farjeon Award, per «il rilevante impegno profuso per i libri per ragazzi», il premio internazionale Hans Christian Andersen nel 2002 per l’insieme della sua opera e, tra gli ultimi, nel 2010, il NATE Award per l’impegno di una vita in campo educativo. Dal 2009 fa parte della Royal Society of Literature.

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In Italia è noto principalmente per la sua attività di narratore, in particolare per i sei romanzi per giovani adulti che compongono la Dance Sequence: Breaktime (Fabbri, 2005), Danza sulla mia tomba (Rizzoli, 2008), Ora che so (Fabbri, 2004), Quando eravamo in tre (Rizzoli, 2008), Cartoline dalla terra di nessuno (Fabbri, 2007), Questo è tutto (Fabbri, 2007). Nel 2004 è uscito il suo romanzo per giovani lettori Ladre di regali (Giunti), e nel 2006 Sonda ha pubblicato il saggio critico Il piacere di leggere e come non ucciderlo. A marzo è prevista l’uscita di Siamo quello che leggiamo. Crescere tra lettura e letteratura, una raccolta di alcuni dei più importanti saggi critici scritti dall’autore nel corso della sua lunga carriera, a cura di Equilibri.

Tutto il lavoro di Chambers in campo critico è animato da una precisa intenzionalità: formare insegnanti, bibliotecari e genitori sulla letteratura per ragazzi, suggerendo idee, metodi e approcci per far incontrare i libri con i giovani lettori, nella consapevolezza che l’educazione alla lettura, e in particolare la lettura di letteratura, non si può improvvisare; che presuppone competenze e professionalità e la messa a punto di un metodo critico che consenta ai bambini e ai ragazzi un incontro positivo con i propri libri; che richiede, infine, una grande attenzione e sensibilità per le risposte dei bambini e dei ragazzi alle letture proposte, da sollecitare attraverso una attenta conversazione sui libri letti.

Attraverso le riflessioni e i saggi proposti nel volume Siamo quello che leggiamo, Chambers ci trasporta nel laboratorio della lettura e della letteratura giovanile per mostrarci come i libri e la lettura agiscono sui giovani lettori, e come l’incontro tra ragazzi e libri possa essere cercato, progettato, conquistato.