Un arretrato di 45.000 euro grazie all’Epaca di Piacenza. Il caso più eclatante nel piacentino: una pensionata che, grazie al lavoro compiuto dal patronato di Coldiretti, ha ottenuto pochi giorni fa dall’INPS un importo di circa 45.000 mila euro. Gli arretrati riguardano la liquidazione di reversibilità del marito deceduto nel 1991, prima di conseguire la pensione.
La signora, (di cui per diritto di riservatezza non riportiamo il nome), sottolinea la responsabile provinciale del Patronato Epaca Milena Galli, non aveva presentato domanda perché fino agli anni 90, per le vedove di coltivatori diretti, che non erano titolari di pensione al momento del decesso, la legge non consentiva di ottenere la famosa pensione “indiretta””. Il riconoscimento di questa indennità è stato introdotto dalla legge 233/90.
“Si tratta, prosegue la Galli di norme ancora poco conosciute e approfondite; è necessaria una preparazione e formazione continua, come il nostro Patronato mette periodicamente in campo per i propri operatori”.
Il caso citato è quello di importo più elevati, ma sono numerosi i risultati positivi ottenuti da tanti assistiti da Epaca, i quali si sono visti riconoscere arretrati per import da 500 a 3-4000 euro.
“E’ importante ribadire che nella quasi totalità di queste situazioni, senza l’intervento degli operatori Epaca, le persone interessate avrebbero continuato a percepire l’importo della propria pensione, senza presentare alcuna domanda. Un’altra verifica che stiamo facendo è che su tutte le pensioni dei nostri assistiti sia stato accreditato correttamente il servizio militare”.
“L’iniziativa di recupero arretrati, che vede i nostri operatori a disposizione di chiunque volesse effettuare una verifica della propria posizione, conclude la Galli, potrebbe coinvolgere un numero crescente di pensionati e assume un valore considerevole all’interno dell’attuale momento congiunturale; infatti va a privilegiare in moltissimi casi categorie di pensionati, che, nella maggior parte delle situazioni, godono di trattamenti pensionistici modesti. Anche attraverso questa assistenza capillare sul territorio, e questo approfondimenti continuo dei diritti che spettano ai cittadini, Coldiretti dimostra il suo essere forza sociale”.