Sono tutti stati attivati i tirocini formativi e di orientamento rivolti a donne ultratrentenni in stato di disoccupazione promossi dalla Provincia di Piacenza, Consigliera di parità e Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’avviso pubblico, approvato dalla giunta provinciale lo scorso aprile, che prevedeva un progetto finalizzato alla promozione e al finanziamento di tirocini per favorire l’inserimento lavorativo, ha ottenuto risultati importanti.
“Si tratta di un intervento che ha permesso, da un lato di offrire un’importante opportunità occupazionale con l’auspicio, per donne con oltre 30 anni e disoccupate, che quest’iniziativa potesse essere una buona opportunità di entrata o rientro nel mercato del lavoro e dall’altro per datori di lavoro privati di ospitare tirocinanti, per un periodo massimo di 6 mesi” commenta l’assessore alle politiche del lavoro Andrea Paparo.
“Al fine di sostenere e incentivare la partecipazione al percorso di tirocinio – aggiunge Paparo – con le risorse messe a disposizione in uguale misura dalla Consigliera provinciale di parità e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, la Provincia ha destinato alle partecipanti la somma di 400 euro per ogni mese di tirocinio, mentre i datori di lavoro hanno corrisposto alle tirocinanti la somma di 300 euro oltre all’assicurazione Inail e alla copertura assicurativa”.
“L’iniziativa – sottolinea l’assessore alle politiche del lavoro Andrea Paparo – che si inserisce in un percorso che la Provincia sta perseguendo per contrastare la crisi economica e occupazionale – ha ottenuto risultati soddisfacenti. Ad oggi sono stati attivati 24 tirocini, 19 dei quali si sono conclusi; 11 delle 19 donne che hanno concluso il tirocinio sono state assunte, 3 a tempo indeterminato, 6 a tempo determinato e 2 con contratto a chiamata. Sono traguardi significativi che testimoniano l’effettiva bontà degli interventi e delle sinergie messe in campo”.
“L’auspicio – sostengono le consigliere di parità Rosarita Mannina e Rosa Susani – è che, anche per il futuro, si continui a fare rete per sostenere l’ occupazione in genere, ed in particolare quella femminile, che appare la più debole e degna di sostegno”