Gran finale della \”Supera d\’argint\”: premiati Crippa e fra i giovani Rus

Il medico piacentino Giuseppe Crippa è il vincitore del concorso per l’attribuzione della 28° “Suppera d’argint, indetto dall’Accademia della cucina piacentina. Secondo Mario Fiori, pensionato. Terzi, ex equo, Edmondo Roda imprenditore e Marco Fantini funzionario di banca.

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Le serate finali sono state all’altezza delle attese per la bravura dei cuochi-gentleman in gara e la giuria composta come sempre dal presidente Mauro Sangermani, dai vice presidenti Lelio Signaroldi ed Alberto Paganuzzi, da Attilio Co’, Leone Lambertini, Silvano Romagnoli, Raffaele Rizzi, dalla delegata Fisar Elena Simonetti e da Marco Sgroi per l’Accademia italiana della cucina (segretario Germano Felloni), ha dovuto soppesare con particolare attenzione le peculiarità organolettiche e di presentazione dei piatti proposti per individuare differenze ed assegnare i punteggi.

Crippa ha proposto ravioloni ripieni: pasta sfoglia all’uovo, ripieno di polpa tritata di gamberi crudi, conditi con olio extravergine, sale, pepe, erba cipollina e crema di latte. Come vino un riesling Falkenstein. A seguire costolette di agnello farcite (con fois grass e tartufo), quindi impanate con pane e mandorle tritate e fritte, accompagnate da uno sformatino di patate e carciofi cotti al forno; guarnizione con aceto balsamico tradizionale. Vino: un pinot nero Gottardi Mazzon del 2008.

Fiori ha infatti cucinato ancora una volta piatti tipici della Sardegna ovvero pellizzas (pasta preparata manualmente) con sugo di pomodoro, salsiccia, funghi, pecorino sardo e basilico; il vino: cannonau riserva della Cantina S. Maria La Palma. Come secondo ha ammannito agnello sardo in umido con vernaccia, carciofi in crema fritti. In abbinamento un vino Cagnulari della medesima cantina.

Nella seconda ed ultima finale, la sfida ai fornelli si è consumata tra Edmondo Roda, che partecipava per la prima volta al concorso e Marco Fantini, con l’estro per la ricerca culinaria storica locale, molto soddisfatto per aver raggiunto la finale. Il primo ha proposto un tortino di riso al germano reale, passato con pancetta, scalogno ed erbe aromatiche, vino Gutturnio e verdure miste, accompagnato dal Gutturnio “Sinsal”di Torre Fornello e petto di fagiano alla cannella, con insalata belga stufata al miele di castagno con il pinot nero “Vignazzo” di Baratteri.

Il secondo ha puntato ancora sulla piacentinità, sui “bei prans d’una vota” e richiamando idealmente a cena illustri commensali come il poeta del vernacolo piacentino Valente Faustini e la sua Delina, ha riproposto l’originale pasta risottata alla Primogenita ovvero una pasta preparata a mano, servita con un ragu di maiale, manzo, vitello, funghi secchi, salsa di pomodoro, pelati e, al termine, zafferano e grana, ovvero la classica cottura del risotto, con sfumatura di vino bianco, cottura con brodo, ma utilizzata per la pasta, compresa la mantecatura finale.

Per secondo una classico stracotto di asinina con polenta che richiamava la poesia del Faustini sull’asino che vola. Per accompagnare i piatti, Fantini ha scelto due prestigiosi vini della cantina Luretta: “on attend les invites”, uno spumante metodo classico di pinot nero e il Pantera (bonarda, barbera, cabernet sauvignon, affinato in barriques circa nove mesi, quindi invecchiato in bottiglia).

Il dolce, una classica torta Sacher, è stata preparata dallo chef-gentleman Massimo Barabaschi.