Sono più di 7mila le imprese piacentine non in regola con il versamento del diritto annuale camerale 2010; il 3% di questo totale ha di fatto eseguito il pagamento ma in modo incompleto mentre la parte più consistente non ha pagato il tributo dovuto alla Camera di commercio.
La Camera di commercio è così creditrice di circa 387 mila euro dalle imprese locali. La fetta più consistente di questo totale deve essere pagata da aziende artigiane (39,7%) e da aziende del commercio (26,3%). Seguono quindi le imprese agricole (che devono versare 52mila euro), quelle dei servizi (34.700 euro) e quindi quelle dell’industria (debitrici per 32mila euro).
Il diritto annuale rappresenta la prima fonte di finanziamento della Camera di commercio, ente pubblico che non riceve trasferimenti dallo Stato. Con le risorse che raccoglie sul proprio territorio la Camera di commercio eroga i servizi che tutelano il buon andamento del mercato e riversa nuovamente sull’economia provinciale il 37% delle risorse disponibili attraverso il finanziamento di progetti o la realizzazione diretta di iniziative promozionali.
Gli oneri di funzionamento sono sempre sotto strettissima osservazione e sono stati progressivamente limati. Segno che c’è una forte attenzione a non “sprecare” il “tesoretto” delle imprese piacentine.
Le 7.000 imprese che non hanno versato -del tutto o in parte- il diritto annuale del 2010, possono regolarizzare la propria posizione spontaneamente. In questo modo potranno beneficiare di riduzioni automatiche sulle sanzioni applicabili.
Il rimedio è rappresentato dal ravvedimento operoso che può essere breve o lungo. Il ravvedimento è breve se il pagamento del tributo, degli interessi e delle sanzioni avviene entro 30 giorni dalla scadenza, è invece lungo se la regolarizzazione si esegue entro 1 anno dalla scadenza. Nel primo caso la sanzione applicabile è del 3,75% del tributo dovuto, nel secondo caso del 6%.
E’ bene ricordare che nel caso del diritto annuale le sanzioni sono diverse rispetto a quelle previste per violazioni nel pagamento degli altri tributi.
Il Contribuente che ha individuato omissioni od errori per eventuali incompletezze nella corresponsione del diritto annuale per l’anno 2010, può ravvedersi entro il 16 giugno prossimo.
Per le imprese già iscritte nel Registro delle Imprese, il termine per il calcolo dei 30 giorni o dell’anno entro cui poter beneficiare del ravvedimento, decorre dalla scadenza prevista per il versamento del primo acconto delle imposte sui redditi.
Per le imprese e per le unità locali di nuova iscrizione, il termine per il calcolo dei 30 giorni o dell’anno entro cui poter beneficiare del ravvedimento, decorre dal 31° giorno successivo alla presentazione della domanda di iscrizione o di annotazione al Registro delle imprese.
Le imprese che alla data del 1° gennaio dell’anno in corso non risultino in regola con il pagamento del diritto annuale relativo all’anno precedente non possono ottenere certificati dal Registro imprese e non possono neppure accedere ai contributi diretti messi a disposizione dalla Camera di commercio.