Intervista ad Antonio Nicaso: \”La giustizia è una cosa seria\”

Nicola Gratteri, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e Antonio Nicaso, giornalista, tra i massimi esperti internazionali di ‘Ndrangheta, saranno ospiti questa sera alle 21 all’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. I due autori del libro: “La giustizia è una cosa seria” illustreranno le strategie nella lotta alla criminalità organizzata e, partendo dalle loro esperienze personali, giungeranno ad una riflessione sullo stato della giustizia in Italia. L’incontro è organizzato dall’Associazione “La Fenice”. In vista di questo appuntamento, Gianmarco Aimi ha raggiunto telefonicamente Antonio Nicaso, per parlare della sua ultima pubblicazione, scritta a quattro mani con Nicola Gratteri, della giustizia in Italia e dell’infiltrazione mafiosa al Nord Italia.

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 Il volume – “La giustizia è una cosa seria”: Come funziona veramente il nostro sistema giudiziario? Quali leggi sono efficaci e quali invece intralciano l’azione della magistratura? Quali provvedimenti potrebbero essere utili a rendere davvero ostile il terreno per la criminalità organizzata in Italia e nel mondo? Nicola Gratteri, procuratore aggiunto presso la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, torna a dialogare con Antonio Nicaso, studioso tra i massimi esperti mondiali di ‘ndrangheta, per aiutarci a comprendere meglio gli ingranaggi di quella complessa macchina del sistema giustizia, la cui riforma ormai non è più procrastinabile. Le proposte avanzate finora dal governo non sembrano capaci di risolvere i tanti problemi in campo, come la lunghezza dei processi, le carenze di organico nei tribunali e nelle procure più esposte alla lotta contro le mafie e il malaffare politico. Ben altre sono, secondo Nicola Gratteri, le riforme che potrebbero aiutare la giustizia: la revisione delle circoscrizioni giudiziarie che ricalcano ancora lo schema ottocentesco, quando le distanze venivano coperte a dorso di mulo, la riduzione del numero dei tribunali, l’utilizzo della posta elettronica per l’esecuzione delle notifiche, la depenalizzazione dei reati minori per riservare il processo penale alle questioni di maggiore allarme sociale e tanti altri piccoli accorgimenti studiati nell’interesse esclusivo della giustizia. Prefazione di Vittorio Zucconi.