Non avrebbe salutato un consigliere comunale «mettendosi sull’attenti e portando la mano alla visiera nel saluto militare». Motivo per il quale sarebbe stato «richiamato e apostrofato» dallo stesso.
Di più: «L’agente è stato pubblicamente e pesantemente censurato, umiliato ed intimorito».
E’ un attacco durissimo quello che ieri i sindacati della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil e il Sulpm, il sindacato autonomo della Polizia municipale hanno sferrato al consigliere comunale del Partito democratico Benedetto Ricciardi. L’episodio, sfuggito ai più, sarebbe avvenuto lunedì scorso in fase di apertura dei lavori del Consiglio comunale. In pochi avrebbero assistito alla battuta rivolta da Ricciardi all’agente e forse avrebbero anche dato poca importanza all’accaduto. Fatto sta che, a distanza di qualche giorno, sembra esserne nato un caso. Tanto che la comandante della Polizia municipale Elsa Boemi, a tutela del suo operatore, ha provveduto a segnalare l’accaduto in prima battuta al sindaco Roberto Reggi, quindi al presidente del Consiglio Ernesto Carini e al segretario comunale Emilio Binini.
Come consuetudine a sovrintendere al corretto svolgimento dei lavori è presente in ogni seduta un agente della Polizia municipale e all’inizio si assiste sempre all’arrivo alla spicciolata dei nostri politici. Scena che si ripete costantemente, ma che lunedì ha vissuto «l’acuto» del confronto tra Ricciardi e un giovane agente impegnato solitamente nel servizio di prossimità.
I sindacati, informati dell’accaduto, dichiarano la propria solidarietà all’agente e parlano di «fatto increscioso», di attacco «gratuito e scriteriato da parte di coloro che vorrebbero la Polizia municipale asservita al politico di turno». «Ci teniamo a ribadire – aggiungono nella nota le parti sociali – ancora una volta che per gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, nel caso siano riscontrati i motivi per un provvedimento disciplinare, la normativa indica quale organo deputato ad erogare le sanzioni disciplinari stesse, il Dirigente, in questo caso il Comandante, che dopo averne accertate la responsabilità è l’unico in grado di contestarle al dipendente. Ci risulta pertanto alquanto irregolare che ,dal punto di vista procedurale, il Consigliere Ricciardi si sia voluto ergere a giudice e nello stesso tempo sostituirsi al Dirigente valutando l’agente passibile di richiamo verbale».
Non solo, i toni della nota sindacale proseguono in maniera più pesante: «Riteniamo pertanto negativo l’atteggiamento del consigliere, ma riteniamo ancora più preoccupante che tale attacco, nel quale l’agente è stato pubblicamente e pesantemente censurato,umiliato ed intimorito, mentre stava compiendo il suo dovere, che non era, in quel frangente, quello di salutare alla visiera il Consigliere Ricciardi, ma di vigilare sul corretto svolgimento del Consiglio Comunale provenga da coloro che ricoprono cariche pubbliche, in quanto eletti nell’Organo assembleare espressione elettorale della cittadinanza».
Quasi stupito di tutto il clamore lo stesso Ricciardi che, raggiunto telefonicamente all’estero, dà una versione un po’ diversa dell’accaduto, preannunciando un chiarimento non appena sarà di ritorno. «Stavo entrando in aula e poiché l’agente stava usando il telefonino, cosa che il regolamento vieta a tutti, anche ai consiglieri stessi, gli ho semplicemente detto che avrebbe fatto meglio a salutarmi, cosa che non ha fatto, invece di telefonare. Tutto qui».
E poiché è stato investito della questione anche il presidente del Consiglio, lo stesso Carini ha fatto presente che prima di qualsiasi presa di posizione, «preferisco sentire Ricciardi».
LE RSU CGIL-CISL.UIL.SULPM DEL COMUNE DI PIACENZA:
Ci teniamo a ribadire ancora una volta che per gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale ,nel caso siano riscontrati i motivi per un provvedimento disciplinare,la normativa indica quale organo deputato ad erogare le sanzioni disciplinari stesse ,il Dirigente, in questo caso il Comandante, che dopo averne accertate la responsabilità è l’unico in grado di contestarle al dipendente.
Ci risulta pertanto alquanto irregolare che ,dal punto di vista procedurale, il Consigliere Ricciardi si sia voluto ergere a giudice e nello stesso tempo sostituirsi al Dirigente valutando l’agente passibile di richiamo verbale.
Riteniamo pertanto negativo l’atteggiamento del Consigliere,ma riteniamo ancora più preoccupante che tale attacco,nel quale l’Agente è stato pubblicamente e pesantemente censurato,umiliato ed intimorito,mentre stava compiendo il suo dovere,che non era,in quel frangente , quello di salutare alla visiera il Consigliere Ricciardi,ma di vigilare sul corretto svolgimento del Consiglio Comunale provenga da coloro che ricoprono cariche pubbliche,in quanto eletti nell’Organo assembleare espressione elettorale della cittadinanza.
Siamo a ribadire, ancora una volta,che gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale sono al servizio di tale cittadinanza,e non solo di alcuni suoi rappresentanti,e cercano di mantenere all’interno della Municipalità un clima di convivenza civile che è fatto di rispetto delle norme e finalizzato al raggiungimento degli obiettivi dell’Amministrazione Comunale,attraverso le direttive impartite dal Comandante del Corpo.
Riteniamo quindi doveroso per prima cosa sostenere il collega in questo frangente e ricordare agli Amministratori che la Polizia Municipale di Piacenza continuerà nel suo costante e quotidiano lavoro e impegno di sensibilizzazione alla legalità nei confronti dei cittadini di Piacenza senza farsi intimorire da attacchi gratuiti e scriteriati da parte di coloro che la vorrebbero asservita al politico di turno