Nella prima parte del documentario di Lorella Reale, “Dal dopoguerra agli anni ’70”, abbiamo visto le donne italiane conquistare il diritto al lavoro, all’istruzione, al voto.
Dopo quella straordinaria stagione sembrava non ci fosse più niente per cui lottare, alle donne si apriva un’esistenza di parità con gli uomini sempre più perfetta. Le loro figlie “nascevano emancipate”: cos’altro volevano?
E invece quelle ragazze, che si sentivano ancora “il secondo sesso”, hanno voluto tematizzare problematiche che, fino a quel momento, sembrava impossibile discutere in pubblico: il matrimonio, il rapporto con l’uomo, la sessualità, gli anticoncezionali, l’aborto. Difficile immaginare, oggi, quanto questi temi fossero intoccabili all’interno di tutti gli schieramenti politici, anche quelli progressisti e di sinistra. “Il privato è politico” è stato uno slogan di straordinaria forza innovatrice.
Oggi per le ragazze che si affacciano alla vita anche la libertà sessuale e la maternità responsabile sembrano conquistate per sempre: ma più che mai le donne vengono picchiate, violentate e uccise, soprattutto all’interno di quella famiglia che avevano voluto liberare e rendere più felice.
Quali compiti hanno davanti ancora le donne oggi? Con quale linguaggio le “femministe storiche” possono condividere il patrimonio storico delle lotte con le più giovani? Perché la voce degli uomini non si sente più forte contro violenze e ingiustizie?
Se ne parlerà con Chiara Ingrao, protagonista del femminismo dagli anni Settanta in poi ed esponente di primo piano del movimento per la pace.