Al civico 54 di via Campagna marito e moglie nigeriani di 34 e 32 anni, ospitavano ragazze connazionali arrivate in Italia pagando per il viaggio dai 4 ai 5 mila euro, con il miraggio di un lavoro onesto. Una volta adescate dai due e plagiate con la minaccia di infliggere maledizioni voodoo, le nigeriane erano però costrette a prostituirsi nella zona di Cortemaggiore, fino a quando fossero state in grado di affrancarsi, pagando una cifra di circa 30 mila euro con i guadagni della loro attività.
Tre le ordinanze di custodia emesse dal giudice Bersani nei confronti, oltre che dei due arrestati, anche di una terza connazionale, al momento latitante, probabilmente fuggita all’estero, accusata di aver preteso dalle ragazze il “pizzo” per assegnare loro un posto dove prostituirsi.
La Polizia è giunta sulle loro tracce grazie a una 23enne che si è ribellata e ha deciso di denunciare in questura il giro messo in piedi dai due coniugi sfruttatori. Gli agenti in borghese sono intervenuti mentre un 55enne di Parma, abituale cliente della ragazza e invaghitosi di lei, stava per consegnare i 15mila euro di riscatto ai due sfruttatori che ora si trovano in carcere.