Consiglio Comunale fra trasporto pubblico locale ed unità nazionale

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Il controverso ruolo di Tempi Agenzia, il grado di concertazione con le parti sociali che si è registrato durante le ultime trattative, gli errori strategici commessi in passato, la funzione sociale del trasporto pubblico locale. E, in aggiunta: l’opportunità o meno di mantenere ancora i bus gratis agli over 65. 

Sono alcuni dei temi su cui ieri il Consiglio comunale di Piacenza si è interrogato dopo che il primo marzo il Comune ha dato avvio al nuovo piano di razionalizzazione delle linee e agli auemnti tariffari, riduzione del 5% del chilometraggio e aumento del biglietto del 20%, mentre la Provincia lo farà a stretto giro di posta.

Un dibattito stanco e poco partecipato che forse ha risentito del clima particolarmente conciliante che si respirava in aula dopo gli omaggi ai 150 anni di unità d’Italia.

A sollecitare il dibattito, insieme con altri 10 colleghi, è stato Carlo Mazza (misto) che ha esordito il suo intervento criticando il metodo adottato da Provincia e Comune, soci proprietari di Tempi spa. 

«Siamo contenti di essere italiani e di appartenere a questa nazione. Ogni tanto c’è chi ci dipinge come il Paese della pizza e del mandolino. Ma poi, subito dopo, torniamo ad essere Roma, Venezia, Napoli, Milano, Torino, città di ultura e storia. Avere alle spalle 150 anni di storia e di trascorsi comuni aumenta la gioia di stare ancora insieme e di raggiungere nuovi traguardi».

Un discorso che ha toccato i sentimenti, i legami che ci uniscono alla nostra terra. Ha messo d’accordo tutti, quasi tutti, il discorso pronunciato ieri dal presidente del Consiglio Ernesto Carini all’inizio della seduta. Una seduta che si è aperta sulle note dell’Inno di Mameli, con tutti i consiglieri provvisti di coccarda tricolore celebrativa al petto. Tutti ad eccezione del padano Massimo Polledri e di Carlo Pallavicini (Prc). 

«Non esaltiamo la retorica del tricolore ma riempiamolo di significati – ha detto il comunista – di giustizia e pace internazionale, chiudendo i centri di identificazione ed espulsione e ritirando anche le truppe che hanno portato distruzione e morte nel mondo». 

Diversa la posizione di Polledri: «Rispettiamo l’inno ma ci sono tante patrie – argomenta Polledri – a cui ognuno di noi ha diversi gradi di affetto». Stando a Polledri, i leghisti hanno diversi gradi d’affezione: dai propri campanili, alla regione, «e poi ci sentiamo uomini del nord e dato che ci sono diverse patrie, una delle quali è più vicina al cuore rispetto alle altre».

 Dopo l’interruzione della seduta per la mancanza del numero legale, alla fine i disagi della maggioranza sono venuti a galla nel voto di ieri sulla mozione Ricciardi, il documento che chiedeva di eliminare tutti i posti auto riservati alle forze dell’ordine in centro storico e di liberarli così per i residenti. La mozione è stata approvata con 16 voti favorevoli, ma la maggioranza si è spaccata. Lo stesso presidente del Consiglio Ernesto Carini, pur fermamente contrario a un dispositivo considerato troppo drastico e che avrebbe potuto avere un’altra sotoria «soltato cambiando una parola» (cioé dar modo alla giunta di verificare le reali necessità), ha votato a favore su richiesta dello stesso Ricciardi che ieri era assente. Un modello di voto all’inglese, ha spiegato, che però non ha trovato tutti concordi. A favore della mozione hanno votato il Pd (per Pierangelo Romersi un voto più che altro finalizzato a  ridurre i posti sottoutilizzati), Sandro Ballerini e Bruno Galvani (misto), Lorenzo Gattoni e Guglielmo Zucconi (Pc Tutta), Carlo Pallavicini (Prc), Marco Fumi (per Pc con Reggi). Tra i contrari, insieme con la Lega Nord, Luigi Salice (Pdl) e Carlo Mazza (misto), anche Roberto Colla della civica di Reggi. Non hanno partecipato l’Udc, l’Api, mentre il resto del Pdl non ha partecipato al voto. «Serve una riduzione – ha detto Marco Tassi – ma la politica dei parcheggi in centro di questa amministrazione è stata fallimentare».

Critiche al trasporto pubblico locale, alle decisioni degli enti proprietari, Comune e Provincia, di aumentare il prezzo dei biglietti dei bus, e poi cercare di rivedere tutto il trasporto pubblico locale alla luce degli ultimi eventi: di questo si è discusso soprattutto in consiglio Comunale, ma spazio anche alle altre comunicazioni, in primis gli attacchi di Tassi su Piazzale Marconi. Ma poi, soprattutto, spazio per l’Unità d’Italia: la seduta si è aperta sulle note dell’inno di Mameli, un discorso molto importante quello pronunciato dal Presidente del consiglio comunale, un discorso che ha trovato d’accordo i partecipanti, i quali indossavano una coccarda tricolore. Il vessillo è stato sfoggiato da tutti tranne che da Massimo Polledri di Lega Nord e Carlo Pallavicini di Rifondazione comunista, chiedendo che si riempia di contenuti la bandiera italiana.