La maggior parte degli otto imputati ha chiesto il patteggiamento, mentre il principale accusato, l’ex direttore dell’Ufficio provinciale del lavoro, Alfonso Filosa, deciderà l’eventuale rito alternativo (patteggiamento o rito abreviato). Nuova udienza questa mattina, davanti al gip, per la madre di tutte le inchieste. Intanto, la Cisl si costituirà parte civile nei confronti dell’ex segretario Cisl Gianni Salerno e del sindacalista Giorgio Cantarelli. Non è chiara, invece, la scelta di Morgan Fumagalli: i legali non hanno avanzato alcuna richiesta e questo significa che potrebbe anche andare al dibattimento. L’udienza è stata rinviata al 5 maggio.
Coimvolti nell’inchiesta sono: Antonio Filosa, la moglie Rosaria Cascione e la figlia Maria Teresa Filosa; Gianni Salerno e Giorgio Cantarelli, ex sindacalisti Cisl; Fausto Bianchi e Gerardo Mainardi, imprenditori piacentini; Morgan Fumagalli, imprenditore milanese. I reati contestati, a vario titolo, sono: corruzione, concussione, rivelazione di segreti di ufficio e falso in atto materiale. In sostanza, secondo la procura, Filosa avrebbe preso denaro in cambio di promesse di controlli ammorbiditi in alcune aziende, oppure in cambio delle informazioni in anticipo sui controlli che sarebbero avvenuti da parte dei carabinieri dell’Ispettorato del lavoro. L’inchiesta scattò il 27 giugno del 2009, quando i carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal capitano Rocco Papaleo e dal luogotenente Santini (oltre ai colleghi dell’Ispettorato del lavoro) colsero sul fatto, e filmarono, il passaggio di denaro da un imprenditore a Filosa, nel suo ufficio