Macellazione clandestina. Questa l’ipotesi di reato contestata a un piacentino residente in Valtrebbia, denunciato dagli agenti del corpo Forestale che stavano indagando sul fenomeno. In casa, conservati in frigorifero, gli sono stati trovati una cinquantina di chili di carne di cinghiale e capriolo, presumibilmente macellati da lui stesso.
Il piacentino gestisce lo smaltimento delle carcasse degli animali morti trovati sul territorio, per contro dell’amministrazione comunale. L’ipotesi degli inquirenti è che i resti di alcuni animali invece che essere lasciati all’inceneritore, sarebbero stati proposti a ristoranti e negozi.