Un’interpellanza urgente al Ministro di Giustizia Angelino Alfano per conoscere i motivi della mancata diffusione sul territorio italiano delle nuove tecnologie telematiche per velocizzare i tempi della giustizia civile. L’ha presentata la parlamentare piacentina del Partito Democratico Paola De Micheli, che sottolinea come “l’adozione sistematica del processo civile telematico potrebbe portare ad progressiva riduzione della durata dei processi, ad un aumento dell’efficienza, della trasparenza e dell’accessibilità dei servizi, con un contestuale abbattimento dei costi di stampa e trasmissione, e a un più razionale impiego delle risorse umane e tecniche”. “Invece di attardarsi nelle polemiche – aggiunge la deputata piacentina – e nelle strumentalizzazioni politiche del cosiddetto “processo breve”, il Ministero di Giustizia dovrebbe dare un impulso decisivo a un provvedimento come questo, in gestazione da tempo ormai troppo lungo”.
Per questo la De Micheli chiede al Ministro Angelino Alfano “quali siano i dati aggiornati relativi allo sviluppo del processo civile telematico – con particolare riferimento alla diffusione territoriale, al numero, all’omogeneità e alla completezza dei servizi offerti; inoltre si interroga il Governo su quali iniziative normative e programmatiche intenda porre in essere al fine di garantire uno stanziamento finanziario adeguato alla copertura nazionale allo sviluppo dell’e-government della giustizia civile italiana”. “L’interpellanza – viene fatto notare – si colloca all’interno di una serie di iniziative parlamentari che sto assumendo di concerto coi Radicali Italiani finalizzate al sostegno delle imprese e per i pagamenti delle forniture da parte dello Stato”.
“Nella relazione sullo stato dell’amministrazione della giustizia, presentata il 18 gennaio 2011 – sottolinea la De Micheli – il Ministro ha riconosciuto che nell’ultimo triennio ha avuto luogo una decisa contrazione delle risorse finanziarie destinate al settore informatico che, tra l’altro, ha comportato nei primi giorni del 2011 un blocco provvisorio dei servizi di assistenza informatica. Il processo civile telematico consente ai vari attori del processo, esterni (avvocati, ausiliari del giudice) e interni (magistrati, cancellieri), la consultazione via internet dei dati e dei documenti relativi ai procedimenti, il deposito telematico degli atti di parte e tutta una serie di altre operazioni che velocizzerebbero il procedimento”.