Thank God it\’s Friday: al Milestone i Bluesabbestia

Venerdì 4 marzo 2011 al Milestone di via Emilia Parmense 27, sede del Piacenza Jazz Club, mentre mancano 24 ore all’inaugurazione dell’ottavo Piacenza Jazz Fest, prosegue la rassegna “Thank God it’s Friday” con Claudio “Claude Ray” Gentili alla chitarra, Nicola “Deck” De Angeli al basso, Enzo “Penz” Pileci alla batteria e Marco “Van De Vox” Vandelli alla voce e armonica, ovvero i Bluesabbestia!. Il concerto inizierà alle ore 22.30 (ingresso libero con tessera Piacenza Jazz Club o Anspi), ma già dalle 20.30 sarà attivo il servizio bar (prenotazioni per la cena al n. 345.7404041).

Radio Sound

I Bluesabbestia! nascono un paio di anni fa, dalle ceneri ormai fredde della Aironslip Blusb End, band cremonese attiva negli anni ottanta/novanta. Dopo uno stop di circa tredici anni, i membri del gruppo hanno sentito l’esigenza (o più che altro la voglia) di riprovare le vecchie emozioni che la musica e il pubblico trasmettevano loro durante le serate dal vivo. Alla “vecchia” line-up (Claude Ray, Deck e Penz) si è aggiunto Van De Vox, cantante dotato e attitudinalmente molto simile alle altre tre “Bbestie”. Ognuno dei componenti del gruppo ha preferenze musicali piuttosto spiccate, che vanno dal classico hard-rock dei Settanta alla musica sperimentale, passando per il barocco italiano con tutto quello che ci sta in mezzo! Minimo comune denominatore è il blues, che tutti i musicisti considerano come un linguaggio universale. Quindi, al di là dell’amore per il genere, è stata quasi una scelta obbligata, un modo per condensare passato, presente e futuro. Come dimostra il repertorio, si spazia tra vari stili, in modo che ogni membro del gruppo possa avere la possibilità di suonare brani dei suoi bluesmen preferiti. Deck, bassista potente, predilige pezzi di blues bianco (John Mayall, Eric Clapton), Claude Ray, chitarrista, ama pezzi più tecnici (Stevie Ray Vaughan, Robben Ford), mentre il batterista Penz ama il blues di Howlin’ Wolf e Buddy Guy; Van De Vox dal canto suo predilige artisti come Albert Collins e Albert King. Comunque i musicisti si dichiarano “artisticamente” più vicini a coloro che suonano “loud” e cioè a pieno volume; musicisti con il pedigree, che fanno sempre i compiti a casa e che in sala prove tengono il volume “a manetta”, così possono dirsi a vicenda “te set ‘na bestia”: il nome Bluesabbestia! più che una scelta è uno status!