E’ la tragica fine di un ragazzo di 30 anni che ieri, intorno alle 16, si è accasciato a terra privo di coscienza. Inutili i soccorsi nonostante l’intervento immediato della polizia penitenziaria e del 118. Il giovane era agli arresti a causa di vicissitudini legate alla droga: dopo aver trascorso anni tra centri di recupero e comunità aveva deciso di interrompere ogni sorta di terapia, cominciando un’esistenza alternata tra carcere e libertà. In prigione i detenuti avevano imparato a rispettare questa persona descritta come tranquilla, educata e sensibile, tratti confermati dalle poesie che scriveva in cella. La cuasa del malore non è stata accertata.