Piacenza 20^ nella classifica “Ecosistema scuola” di Legambiente. Parma (terza) e Reggio Emilia (settima) rientrano nella top ten dei Comuni capoluogo emiliano-romagnoli e pongono l’Emilia-Romagna fra le regioni più attente ai problemi relativi all’edilizia scolastica nonostante il 30° posto di Modena e il 31° di Ferrara.
Nel 2010, la Regione ha stanziato in media per ogni edificio circa 53.000 euro (con Ferrara al primo posto in classifica a livello nazionale) per la manutenzione straordinaria, e circa 18.000 per quella ordinaria, ponendosi come prima fra le altre in questa pratica.
Nota fuori dal coro, rileva Legambiente, la situazione di Bologna che, nonostante la media per edificio di 96.000 euro di investimenti dedicati alla manutenzione straordinaria, si piazza al 62/o posto nella graduatoria generale di qualità degli edifici scolastici; un risultato piuttosto negativo rispetto agli altri capoluoghi della Regione, considerando anche il suo 70° posto nella graduatoria delle pratiche eco-compatibili (Parma quarta, Reggio settima, Piacenza 24/a, Cesena 33/a, Modena 38/a).
Inoltre, l’Emilia-Romagna ottiene il quinto posto fra le Regioni che utilizzano energia da fonti rinnovabili per gli edifici scolastici, con un dato del 9,5%, migliore sia della media nazionale (8,24%), che di quella del Nord Italia (9,01%).
Ci fa piacere che l’Emilia-Romagna sia fra le Regioni che tengono alta l’attenzione sulle problematiche relative agli edifici scolastici, pur a fronte di tagli important, dichiara Lorenzo Frattini, presidente regionale di Legambiente.
Resta per ancora molto da fare per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici scolastici, operazione che porterebbe, oltre ad innegabili benefici ambientali, anche ad una forte diminuzione delle spese di gestione dei complessi scolastici, elemento da non sottovalutare vista la ormai cronica carenza dei fondi per l’istruzione in Italia.