Il noto scrittore e giornalista triestino Paolo Rumiz sarà domani, domenica 27 febbraio, a Piacenza al Caffè Letterario Baciccia dalle ore 21 per presentare il suo nuovo libro: «La cotogna di Istanbul – ballata per tre uomini e una donna», edito da Feltrinelli e arrivato ai vertici delle classifiche nazionali. In vista di questo appuntamento lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci spiegare dove, come e in che modo è nata la sua opera. Durante l'intervista, realizzata da Gianmarco Aimi, Rumiz non solo presenta il libro, ma espone la sua visione su quanto sta accadendo nei paesi in rivolta del Mediterraneo.
La presentazione al Baciccia sarà accompagnata dalle musiche di Maddalena Scagnelli (violino e voce), Franco Guglielmetti (fisarmonica), Davide Cignatta (chitarra) e Davide Confalonieri (contrabbasso) in "L' Amore al tempo della Guerra – Canti e musica strumentale della tradizione popolare italiana".
LA COTOGNA DI ISTAMBUL:
Paolo Rumiz scommette sulla forza delle grandi storie e si affida al ritmo del verso, della ballata. Ne esce un romanzo-canzone singolare, fascinoso, avvolgente come una storia narrata intorno al fuoco. Racconta di Max e Maša, e del loro amore. Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, viene mandato a Sarajevo per un sopralluogo nell'inverno del '97. Un amico gli presenta la misteriosa Maša Dizdarevic´, "occhio tartaro e femori lunghi", austera e selvaggia, splendida e inaccessibile, vedova e divorziata, due figlie che vivono lontane da lei. Scatta qualcosa. Un'attrazione potente che però non ha il tempo di concretizzarsi. Max torna in patria e, per quanto faccia, prima di ritrovarla passano tre anni. Sono i tre anni fatidici di cui parlava La gialla cotogna di Istanbul, la canzone d'amore che Maša gli ha cantato. Maša ora è malata, ma l'amore finalmente si accende. Da lì in poi si leva un vento che muove le anime e i sensi, che strappa lacrime e sogni. Da lì in poi comincia un'avventura che porta Max nei luoghi magici di Maša, in un viaggio che è rito, scoperta e resurrezione.